Ambiente ed Ecologia

Auto elettriche al collasso: l’illusione green pensata per ingrassare le lobby dell’energia

Per anni ci hanno detto che l’auto elettrica era la soluzione.
Fine dell’inquinamento, addio benzina, rivoluzione ecologica.
E noi, fiduciosi, abbiamo creduto che la transizione “green” fosse una questione ambientale.
Peccato che dietro la facciata ecologista, l’auto elettrica si stia rivelando il business energetico più furbo del secolo.


L’illusione del cambiamento

A prima vista sembra tutto perfetto: zero emissioni, mobilità pulita, futuro sostenibile.
Ma fermati un attimo e chiediti: davvero un’auto elettrica è così “verde”?

Le batterie al litio richiedono estrazioni minerarie devastanti, spesso in Paesi poveri, dove l’impatto ambientale e umano è altissimo.
L’energia necessaria per produrle — e per ricaricarle — arriva ancora in gran parte da fonti fossili.
E quando la batteria muore, il suo smaltimento è un problema che nessuno sa davvero gestire.

Non è una rivoluzione ecologica.
È una riconversione di mercato, spacciata per virtù.


Chi ci guadagna davvero

Le auto elettriche non hanno liberato il mondo dalle lobby, le hanno semplicemente cambiate.
Al posto delle compagnie petrolifere, ora ci sono i giganti dell’energia elettrica, delle batterie e delle materie prime.
Gli stessi che vendono energia, costruiscono infrastrutture di ricarica e brevettano tecnologie per immagazzinarla.

Ti sei mai chiesto perché tutti i governi spingono in quella direzione con incentivi, bonus e regolamenti?
Perché dietro c’è una gigantesca macchina economica: produzione, distribuzione, manutenzione, software, abbonamenti energetici, aggiornamenti digitali.
Non è una transizione: è una nuova dipendenza.


Quando la sostenibilità diventa marketing

Il termine “green” è diventato il jolly per convincerti che tutto ciò che costa di più è automaticamente migliore.
Ti fanno pagare il doppio per sentirti moralmente a posto.
Ma se guardi i numeri, scoprirai che i benefici ambientali reali arrivano solo dopo anni di utilizzo — e solo se l’energia di ricarica proviene da fonti pulite, cosa che accade raramente.

In compenso, ogni acquisto di un’auto elettrica alimenta un mercato miliardario di componenti, software e servizi digitali obbligatori.
E i produttori, invece di guadagnare una volta sola con la vendita, ora incassano per anni grazie ai servizi collegati.
Sostenibilità? No: monetizzazione continua.


Il grande inganno della “fine del petrolio”

Ti dicono che l’auto elettrica segna la fine del petrolio, ma guarda caso le compagnie petrolifere investono proprio in… energia elettrica.
Coincidenza? O un semplice cambio di logo?
Stanno solo spostando i profitti da un settore all’altro, per restare comunque al centro del potere energetico globale.

E mentre la gente si indebita per comprare un’auto “pulita”, chi controlla la produzione di energia e di batterie accumula un potere economico e politico senza precedenti.


Cosa puoi fare tu

Non si tratta di essere contro la tecnologia. Si tratta di capire chi la comanda.
Prima di comprare, informati su:

  • da dove arriva l’energia che userai per ricaricare;

  • chi produce le batterie e con quali condizioni ambientali;

  • quanto dura davvero un veicolo elettrico, e quanto costa sostituire una batteria.

Soprattutto, non credere a ogni slogan verde.
Chiediti sempre: a chi conviene?

Non serve essere complottisti per capirlo — basta essere realisti.
Ogni “rivoluzione” che promette salvezza immediata nasconde sempre un mercato che non vuole essere messo in discussione.


E ora chiediti

  • Chi guadagna davvero dal boom delle auto elettriche?

  • Perché i colossi dell’energia e i governi le spingono con tanta urgenza?

  • E se la “transizione ecologica” fosse solo la nuova forma del vecchio potere?

La verità è che non stiamo uscendo dal sistema.
Stiamo solo entrando nella sua versione aggiornata, più costosa e più controllata.

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