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Come e perché i cicloni mediterranei non sono fenomeni naturali

Come e perché i “Cicloni mediterranei” non sono fenomeni naturali, ma indotti artificialmente. Intanto cancellano la vera meteorologia e la riscrivono attraverso una montagna di menzogne e castronerie.
Cicloni: Niente paura, il Mediterraneo ci protegge
http://www.meteo.unina.it/pillole-meteorologiche/35-cicloni-niente-paura-il-mediterraneo-ci-protegge
Dopo le devastazioni provocate dai cicloni tropicali, come quello che ha  colpito l’ex Birmania con un’energia 10 volte superiore a quella  prodotta dalla  bomba atomica di Hiroshima, l’opinione pubblica in Italia si allarma e si chiede se queste calamità prima o poi si abbatteranno sui mari italiani. Fortunatamente la risposta è negativa: il mare Mediterraneo non sarà mai sufficientemente caldo da  innescare il fenomeno. I cicloni tropicali si formano solamente nella fascia oceanica compresa tra circa 30°N e 30°S quando la  temperatura dei primi 50 m di oceano è di  almeno 26.5°C. L’aria a contatto con l’oceano caldo diventa instabile e sale verso l’alto, raffreddandosi per espansione e condensando in imponenti nubi temporalesche l’enorme quantità di vapore acqueo sottratto all’oceano; la differenza di temperatura tra la base e la sommità del ciclone è dell’ordine di 100°C, in grado di generare venti  di 200 km/h.
I cicloni tropicali costituiscono la valvola di sfogo naturale attraverso la quale l’atmosfera si libera del surplus energetico che non è riuscita a trasferire dall’equatore ai poli  con la normale circolazione, riequilibrando così le condizioni climatiche del Pianeta. E’ curioso osservare che i cicloni tropicali non si formeranno mai nelle vicinanze dell’equatore dove, pur essendo l’oceano molto caldo, risulta assente la forza di Coriolis che, legata alla velocità di rotazione della Terra, è in grado di determinare la necessaria deviazione alle traiettorie delle masse d’aria.
Edmondo Bernacca sui cicloni:
“Dove si formano queste tempeste vorticose violentissime? Si formano sugli oceani e in prossimità dell’equatore. Se questa è la linea dell’equatore noi abbiamo oscillanti intorno all’equatore una fascia ove convergono gli alisei del nostro emisfero e dell’emisfero sud, meridionale. In questa fascia, quindi, per il contrasto di questi venti, inoltre per la fortissima evaporazione di questi oceani: atlantico, pacifico, indiano, sono dei mari caldi, caldissimi si possono formare dove proprio convergono gli alisei, delle piccole zone di bassa pressione. Sono delle depressioni quali vediamo noi sulla nostra carta. Ebbene, queste, seguendo le correnti del nostro aliseo, quindi procedono verso ovest, si ingigantiscono, formano degli ammassi cumuliformi enormi, sono veri e propri veri vortici, del diametro di 200-300 km con venti dell’ordine del centinaio di km e si muovono quindi verso le coste dei continenti: l’America e il Giappone. E poi per effetto della rotazione terrestre, deviano verso nord e vanno a prendere le zone meridionali degli stati uniti, Ecco l’origine in breve di questi uragani.”

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24 comments

Mary 15/11/2020 at 10:36

Voglio dirti solo…”Grazie”

Matteo 3M 30/10/2020 at 13:08

Grazie a Rosario per il lavoro che svolge e per il coraggio leonino da lui mostrato. La mia ammirazione nei suoi confronti cresce giorno dopo giorno.

nina 15/10/2020 at 18:09

Compriamo i libri di Rosario Marcianò con eterna gratitudine .Perchè la verità come la libertà non hanno prezzo. Chapeau!

ashitaka 15/10/2020 at 17:06

seguendo Rosario da qualche anno, avevo iniziato a cercare una correlazione tra eventi meteo estremi e situazione politica e veniva fuori una correlazione abbastanza evidente.

Come premessa faccio notare come uno strapazzamento del clima come una alluvione, il crollo di un viadotto, un terremoto, dei venti sopra i 100km che scoperchiano tetti, etc ha un forte effetto in termini di danni, di disagio (quindi deviazione di attenzione ed energie), di paura (aumento molto il senso di insicurezza) ed offre alla stampa ed i media una portentosa occasione di distrazione di massa.
Non ultimo contribuisce ad alimentare la costante narrazione dei cambiamenti climatici a cui ci dobbiamo abituare.

Fatta questa premessa:

Mi saltò all’occhio l’ottobre 2018 con disastro sulla costa ligure e braccio di ferro (forse finto alla luce delle evoluzioni) tra governo giallo verde e Bruxelles su MES.

Idem successivamente nelle stesse settimane in cui si riparlva di firma del MES, burrasche, danni e crollo di un pezzo di TO-SV.
Occasione per distogliere attenzione dal MES.

Sempre autunno 2018, vento con abbattimento alberi in Trentino con a seguire altri abbattimenti di alberi in tutta Italia come supporto ai media per strombazzare il pericolo meteo-vento-crollo-alberi. Accoppiata necessaria per i mesi a venire per legittimare presso i comuni di tutta Italia la richiesta di abbattere alberi di grosso fusto perchè pericolosi. In realtà è funzionale alla rete 5G che patisce le foglie.

Inondazione in SPAGNA negli stessi luoghi in cui alzavano la testa contro il governo.

Terremoto all’Aquila durante l’attacco alla politica italiana (Berlusconi) per mettere Monti (periodo del fate in fretta del sole24h).
L’Italia doveva cadere a pezzi da tutti i punti di vista per spaventare la nazione verso la necessità di un cambio di governo senza metodi democratici ed introdurre la tecnocrazia (pastore che guida le pecore).

Terremoto a Fukuschima perchè il Giappone non era troppo allineato all’agenda globalista del momento.

Temporale prima e durante il crollo del ponte Morandi. Prima per coprire le operazioni di preparazione e durante per confondere un pò le acque (fulmine che ha spezzato il cavo, tuoni che coprono le esplosioni, lampi che coprono il boato delle stess).

Grandinata nel 2020 nelle vallate in provincia di Bergamo dove si formavamo dei comitati locali a seguito delle numerose cose che non tornano attorno alla gestione covid.

Settembre 2020, temporali, grandine e freddo nell’astigiano e nel veneto per danneggiare raccolta dell’uva e mettere in difficoltà l’economia relativa.

L’elenco può essere lungo ma serve solo a sensibilizzare le persone nel porre attenzione a questa correlazione. Vale sia per l’Italia che per il resto del mondo (es. Grecia, incendi e maltempo, Australia con incendi).

Aggiungo solo più un aneddoto in merito.
Avevo scritto una mail a Francesco Amodeo scrivendo le stesse cose e chiedendo se, come esperto di intimidazione da parte di EU ed altri cartelli avesse mai fatto attenzione anche a questo metodo di intimidazione ampiamente utilizzato oltre che estremamente efficacie (come ben spiegato da Enrico Gianini, oltre che da Marcianò ovviamente).

Bene (o male), Amodeo non mi ha mai risposto.

Cordiali saluti e grazie a numero6 per dare spazio al tema delle armi climatiche e geoingegneria in generale.

Johnny Logan 15/10/2020 at 13:40

Una bellissima spiegazione molto chiara.Un Grazie a Rosario e Morris

Morris San 15/10/2020 at 15:40

grazie a te 🙂

Alessandro C. 15/10/2020 at 10:48

Il problema e’ che questo benedetto pianeta e’ nelle mani dei disonesti e non in quelle di gente pulita come Rosario.

Ernesto Besio 15/10/2020 at 10:02

Rosario Marcianò altra stimatissima persona che seguo. Caro Morris abbiamo la stessa playlist o poca scelta tra pensatori osservatori liberi oggi a disposizione….
Mi pare che il Marcianò nelle sue osservazioni consideri efficace e reale l’effetto Coriolis.
Siccome mi hai anticipato che avremmo anche l’altrettanto stimatissimo Sig. Dino Tinelli, potresti esaudire un mio desiderio, un confronto sul esistenza o meno dell’ “effetto coriolis” sul nostro pianeta.
Qui https://youtu.be/XUcJ7btXDJs
Il Tinelli ha prova dell’ inganno (sui uragani ed aerei etc) usando IMHO una buona e convincente logica . A tal proposito cosa ne pensa Il Marcianò ?
Grazie Morris un abbraccio

Di Maio 15/10/2020 at 09:15

Verissimo , sento molto spesso odore di zolfo e nn capisco xché! Ora ho trovato la spiegazione. Grazie x questo bellissimo video!

Morris San 15/10/2020 at 15:40

🙂 !!

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