Conoscevi questi fatti scioccanti sulla morte di John Lennon?
Condividi117Negli anni sono state espresse diverse dichiarazioni e questa storia avrebbe avuto un esito diverso dallo storico omicidio di John Lennon, leader dei Beatles, da parte del fanatico Mark Chapman.
Riprendiamo i vari elementi approfonditi dal 1980 ad oggi…
L’omicidio di John Lennon è sicuramente una delle morti più scioccanti dell’intera storia del pop. Ogni volta che si menziona quell’evento sorgono domande tipo…chi gli ha sparato? e perché l’ha fatto? Ovviamente la morte di un famoso musicista portera sempre con se delle domande. Ma l’omicidio di John Lennon resta ancora alquanto confuso e inquietante, soprattutto perché il suo assassino si definisce un suo fan. Oggi indagheremo alcuni degli aspetti più oscuri dell’omicidio di John Lennon che potresti non conoscere. Ma prima di iniziare, prenditi un secondo per iscriverti al canale Weird History e facci sapere nei commenti qui sotto quali altre storie legate al mondo della musica ti piacerebbe sentire. Torniamo a quel lunedi 8 dicembre 1980 a New York City, nell’edificio “The Dakota apartments”.
La seconda volta di chapman
Mark Chapman avrá pure assassinato John Lennon l’8 dicembre 1980, ma quello non fu il suo primo tentativo. Secondo sua moglie, Gloria Hiroko, Chapman aveva tentato di eliminare Lennon anche due mesi prima. In un’intervista del 2018, Hiroko disse, “due mesi prima, Mark ando’ a New York… torno’ a casa spaventato e mi confesso che aveva progettato di uccidere Lennon per diventare famoso, ma mi disse anche che il mio amore lo aveva salvato. “In pratica era accaduto che Chapman fosse volato a New York un paio di mesi prima, ad ottobre, ma qualcosa gli aveva fatto cambiare idea in preda ad un momento di riflessione introspettiva. Chapman disse a sua moglie che aveva bisogno di crescere come uomo e come marito e aveva bisogno di tempo per riflettere sulla sua vita. Allora perché Hiroko lascio’ che Chapman tornasse a New York a dicembre, sapendo che solo due mesi prima aveva ammesso il suo piano di uccidere Lennon? Nella stessa intervista del 2018, Hiroko rispose : “l’unica ragione per cui approvai che Mark facesse un’altro viaggio, era perché gli avevo creduto quando mi disse che aveva bisogno di crescere come uomo e come marito, e che aveva bisogno di tempo per pensare alla sua vita. Voleva che facessi il sacrificio di restare sola per un breve periodo, affinche insieme potessimo avere un matrimonio lungo e felice. Mi aveva detto che aveva lanciato la pistola nell’oceano e io gli credetti, ma mi aveva mentito.
In seguito Hiroko ricorda il momento in cui scopri che Lennon era stato ucciso. “Ricordo che era un lunedì. Ero tornata a casa dal lavoro, avevo preparato la cena e stavo guardando la casa nella prateria. Durante il film, proprio nel momento in cui Mary aveva scoperto di essere diventata cieca, improvvisamente vidi scorrere nella parte inferiore dello schermo la notizia “John Lennon è stato ucciso a New York da un uomo Caucasico.’ “La mia vita cambio radicalmente in quella notte. Ora, ero la signora Mark David Chapman, la moglie di un assassino, e non un assassino qualsiasi, ma quello la cui vittima era conosciuta e amata da milioni di persone in tutto il mondo. “Per inciso, Hiroko è ancora sposata con Chapman. Si rifiuta di divorziare da lui. Sono una fan dei Beatles, piango la morte di John Lennon e provo una grande tristezza per sua moglie Yoko e suo figlio Sean. Attualmente alla coppia sono concesse 44 ore all’anno per le visite coniugali. Hiroko afferma che i due passano il loro tempo a fare pizze e a fare sesso.
Gloria, lo ami ancora? Sì. Molto.
James taylor incontro’ chapman il giorno prima
Chapman trascorse diversi giorni in visita a New York City, dalle Hawaii, prima di sparare a Lennon
Il giorno prima di sparare a Lennon, Chapman incontro’in una stazione ferroviaria un altro famoso musicista, la leggenda del folk, James Taylor. A quel tempo, Taylor viveva in un edificio vicino al Dakota e ricorda di aver sentito le sirene e tanto trambusto lungo la 72esima Avenue. Ricorda anche di essersi imbattuto in Chapman, “Il suo assassino mi aggancio’ nella stazione della metropolitana. Mi blocco’ contro il muro, luccicante di sudore maniacale, e cerco’ di articolare un discorso strano su quello che stava per fare, su come John fosse interessato e su come sarebbe entrato in contatto con John Lennon. Fu davvero surreale aver avuto contatti con quel ragazzo 24 ore prima che sparasse a John. “Naturalmente, Lennon non era l’unica persona a cui Chapman aveva pensato di sparare. In un’intervista in tre numeri di People magazine nel 1987,Chapman ammise di aver in mente una lista di potenziali obiettivi alternativi, tra cui Paul McCartney, Johnny Carson, Elizabeth Taylor, George C. Scott, Jacqueline Kennedy Onassis, Ronald Reagan e il governatore delle Hawaii George Ariyoshi.
Ma nel 2010, Chapman dichiaro’ che l’unico criterio osservato per l’inclusione nella sua lista era essere famoso, e che aveva scelto Lennon per comodità. Viene da chiedersi se il fatto che Lennon si sentisse a suo agio nella notorietá e permettesse ai suoi fan di avvicinarlo, non abbia fatto di lui un facile obiettivo.
Chapman incontro’ lennon circa 6 ore prima dell’omicidio
Il momento in cui Chapman spara a Lennon non rappresenta il loro primo incontro. Dopo due giorni di pedinamenti, Chapman entro’ in contatto con Lennon mentre lui e sua moglie, Yoko Ono, uscivano dall’edificio Dakota diretti verso una limousine che li attendeva per portarli alla Record Plant, uno Studio di registrazione a due miglia di distanza.
Sebbene Lennon stesse andando in studio per gli ultimi ritocchi a “Walking on Thin Ice”, una canzone del prossimo album di Ono, trovo’il tempo per firmare gli autografi per i tanti fans che erano andati in pellegrinaggio fino al Dakota. Uno di quei fans era proprio Chapman. Erano circa le 17, quando Chapman, con in mano una copia in vinile dell’ultimo album di Lennon, Double Fantasy, chiese un autografo al cantante.
Chapman ricorda il momento dell’incontro avuto con Lennon. “fu molto gentile con me. Che ironia, fu davvero molto gentile e molto paziente con me. La limousine lo stava aspettando, eppure lui mi dedico del tempo, tiro fuori la penna e firmo’ il mio album, poi mi chiese se avessi bisogno d’altro ed io risposi…no, nossignore. E allora se ne andò. Un Uomo molto cordiale e perbene. ”
Stava parlando con uno che non era nessuno, per firmare un album a uno che non era nessuno, eppure mi domando’ se avessi avuto bisogno d’altro, voglio dire, mi hai firmato l’autografo, non ti sto filmando con una telecamera, che interesse puoi avere a preoccuparti per me?
Circa 5 ore e 50 minuti dopo, Chapman e Lennon si sarebbero incontrati ancora, per un’ultima volta.
Annie leibovitz fotografo’ lennon in quello stesso giorno, poco prima dell’omicidio
Poche ore prima che Chapman ricevesse l’autografo di Lennon,il cantante si era raggomitolato nudo, quasi in posizione fetale, avvinghiandosi a Yoko Ono.
L’iconica foto fu scattata dalla famosa fotografa Annie Leibovitz al dakota, nell’appartamento della coppia. Leibovitz fu incaricata di scattare una foto a Lennon per la copertina di Rolling Stone, ma il cantante insistette affinche comparisse nello scatto anche Ono. Leibovitz suggeri alla coppia di posare nudi, Ma Ono si oppose all’idea, all’inizio accetto’ di posare in topless, ma poi rifiuto’ in toto l’idea. Invece Lennon si spoglio completamente, si avvolse intorno ad Ono e Leibovitz realizzo il suo scatto. In seguito lei stessa ammise che Ono da vestita avrebbe dato più peso all’immagine.
Quando Lennon vide le Polaroid di prova di Leibovitz,
le fece promettere che lo scatto per la rivista Rolling stones sarebbe finito in copertina. Quella stessa sera Lennon se ne sarebbe andato.
Sebbene Leibovitz ritenesse che pubblicare la foto subito dopo la morte di Lennon fosse uno sciacallaggio mediatico,
Rolling Stone pubblico’ la fotografia di Leibovitz
circa sei settimane dopo, nel numero del 22 gennaio. La fotografia fu ricreata successivamente nel 2009,e vede Sean Lennon in posa con la sua ragazza Charlotte Kemp Muhl, in ruoli invertiti.
Howard cosell esita ad interrompere MONDAY NIGHT FOOTBALL
Sappiamo che Howard Cosell annuncio’ la notizia della morte di Lennon durante una diretta televisiva di Monday Night Football, ma tutto questo stava quasi per non accadere. Cosell infatti era inizialmente a disagio per il peso di questa responsabilità.
Cosell e Frank Gifford stavano conducendo la telecronaca della partita di football tra i Miami Dolphins e i New England Patriots, a meno di un minuto dalla fine del secondo tempo i Pats stavano correndo verso la porta avversaria per guadagnare il punto della vittoria.
Mentre i Patriots cercavano di mettersi in posizione per un field goal, Cosell ricevette una telefonata dal presidente di ABC News, Roone Arledge. Arledge comunico’ che la sua fonte gli aveva confermato che Lennon era stato assassinato e che la notizia avrebbe dovuto essere annunciata immediatamente. Cosell non era cosi sicuro di voler annunciare l notizia, credeva che una partita di calcio non fosse la situazione adatta per quel tipo di annuncio, Mentre cosell esitava, Gifford suo collega nella trasmissione, lo convinse diversamente, affermando che quanto accaduto fosse di gran lunga piu importante della conclusione di una partita. Qualche istante dopo, Cosell annuncio’ la notizia.
Sì, dobbiamo dirlo. Ricordate, questa è solo una partita di football, Non importa chi vince o perde, una tragedia indescrivibile accaduta a New York ci è stata appena confermata da ABC News.
John Lennon, all’esterno del suo appartamento sull’upper west side di New York City, il più famoso forse di tutti i Beatles, ferito da due colpi d’arma da fuoco alla schiena, trasportato d’urgenza al Roosevelt Hospital, è stato dichiarato morto all’arrivo. Difficile tornare alla partita dopo questa notizia flash, ma dobbiamo farlo per dovere professionale.
Frank
Colpa di holden caulfield o della fame di notorietá?
Perché Chapman ha sparato a john Lennon?
Per molto tempo, Chapman ha raccontato agli investigatori
la sua storia di Catcher in the Rye. Chapman era ossessionato dal libro di JD Salinger. Era davvero ossessionato da quella storia, si considerava l’incarnazione vivente di Holden Caulfield, il protagonista rabbioso di Salinger. Pervaso dall’angoscia di Catcher in the Rye, Chapman sentiva che Lennon era diventato un “phony”, ossia un falso, un’etichetta che Holden Caulfield attribuiva alle persone che incontrava e che riteneva fossero bugiarde e superficiali. Chapman ammette di non ribollire di rabbia al pensiero di come Lennon si fosse conformato, passando dall’essere uno schietto ribelle ad una celebrità mainstream, piuttosto era molto pratico al riguardo, e con calma e metodo iniziò a pianificare l’omicidio di Lennon. Tirai fuori dalla tasca il mio revolver .38, assunsi quella che viene detta” posizione da combattimento” e gli sparai 5 colpi nella schiena.
Catcher in the Rye ebbe un ruolo cosi importante nella giustificazione iniziale da prte di chapman per aver ucciso Lennon, che ne porto’ persino una copia con se quando incontro’ e uccise il cantante.
All’interno di quel libro, Chapman aveva scritto, “a Holden Caulfield, da Holden Caulfield. Questa è la mia dichiarazione.”
Ho comprato una copia di Catcher in the Rye, l’ho firmata “a Holden Caulfield, da Holden Caulfield”.
E ho scritto sotto, “questa è la mia dichiarazione”,
sottolineando la parola “questo” per dare enfasi proprio alla parola “questo”.
Inizialmente Chapman dichiaro’di aver ucciso Lennon per accendere i riflettori sui falsi del mondo. Ma quella dichiarazione cambio’, quando nel 2014 in occasione dell’ottava udienza per la libertà condizionale, disse: Mi dispiace per essere stato un tale idiota e per aver scelto la strada sbagliata per raggiungere la gloria. Ho trovato la mia pace in Gesù. Lo conosco.
Lui mi ama.
Mi ha perdonato. Non potreste mai credere come ha cambiato la mia vita. “. Durante la sua nona udienza per la libertà vigilata nel 2016 ando’ persino oltre ammettendo che il suo comportamento era stato premeditato, egoista e malvagio.
Chapman era ossessionato da Lennon e gli sparo’per una sola ragione, cercava una scorciatoia per raggiungere la fama,supponendo correttamente che il suo nome sarebbe stato ricordato per sempre. Chapman in seguito spiegò che non provava alcun rancore verso il cantante. Tutto quello che voleva era diventare famoso per qualcosa.
Un membro del consiglio per la libertà vigilata una volta gli chiese: “Non avevi nulla di personale contro John Lennon? Si trattava solo di te e di guadagnare notorietà? ”
Chapman rispose: “assolutamente si, niente di personale”. Chapman in seguito fece una dichiarazione rivolta a Ono, ma forse anche agli stessi fans di Lennon. “Non avevo nulla contro suo marito come persona, solo come persona famosa. Se fosse stato meno famoso di altre tre o quattro persone sulla lista, non gli avrei sparato, e questa è la verità. “Allora cosa ne pensi? Perché secondo te Chapman ha ucciso Lennon?
Finalmente è possibile acquistare il docufilm Lux Vera 6023 in prevendita a prezzo scontato (esce il 23 Ottobre) CLICCA QUI ADESSO PER ACQUISTARLO. L’offerta scade il 20 Ottobre 2023
6 comments
personalmente credo che il soggetto assassino, non ha elaborato tutto da solo. ha… “eseguito”……OCncordo con Roberto che ha scritto sopra MKUltra….
Era il capo e fondatore del gruppo. Una volta disse che aveva venduto l’anima al diavolo per il successo dei Beatles. Probabilmente gli era scaduto il “contratto”.
Lennon aveva dichiarato in un intervista che i governi avevano dato di matto: basta poco per essere considerato scomodo. Mi spiace per i troppi che hanno mal interpretato Imagine: “no religion” era un motto provocatorio contro le istituzioni totalizzanti, ma si è preferito fare “orecchie da mercante” e non capirlo.
Propagandava la pace nel mondo. Troppo per i gusti di chi non la voleva.
Il suo omicida è un MK Ultra.
È stato preparato dalla CIA.
Per relazione karmica. John doveva averlo ucciso in una vita precedente.