Cosa succede se muore il Papa, nel Giubileo?

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Cosa succede se muore il Papa, nel Giubileo?

In una completa altalenanza di notizie più confortanti e di ripresa e altre più negative e pessimistiche sul suo stato di salute, Papa Francesco non sembra essere assolutamente ben avviato, tant’è che permane in prognosi riservata.

Dopo episodi di crisi respiratorie asmatiformi, problemi di piastrinopenia, anemia, insufficienza renale, il tutto legato anche alla polmonite bilaterale, ma anche alle conseguenze di vari interventi sul colon di qualche anno fa (ancora nel 2023), il suo stato di salute ha fatto ormai muovere molti giornalisti, i quali sono tuttora fuori dall’ospedale romano Policlinico Gemelli, come “avvoltoi” della notizia, pronti a scrivere il cosiddetto “coccodrillo”. E le voci sulla sua ormai imminente dipartita e addirittura sulla possibilità che ormai sia morto, si stanno moltiplicando a dismisura.

Ma cosa succede se il Papa muore, soprattutto in questo anno di giubileo?

La morte del Papa durante il Giubileo comporta cambiamenti liturgici e organizzativi.

Il Giubileo è un evento straordinario per i fedeli della Chiesa Cattolica, si tratta infatti di un periodo di grazie e rinnovamento spirituale che permette ai fedeli di ottenere indulgenze speciali.

Un’eventualità nefasta e poco auspicabile, ma ormai non impossibile, è la morte del Papa durante questo periodo così significativo. Si tratta di uno scenario che solleverebbe questioni molto serie riguardanti il protocollo ecclesiastico e l’organizzazione stessa dell’anno giubilare e potrebbe avere delle implicazioni per i pellegrini.

Quale sarebbe la procedura in caso di morte del Papa?

La procedura in caso di morte di un Pontefice è un iter ormai consolidato sia dal diritto canonico che dalla tradizione e segue alcuni passi.

Constatazione del decesso

Dopo la constatazione da parte dei medici, subentra il Camerlengo, una delle figure più all’apice della gerarchia ecclesiastica. Il Camerlengo ha il compito di accertare ufficialmente la morte del Papa toccando la fronte del defunto con un martelletto d’argento e chiamandolo per nome tre volte.

Novendiali

Come suggerisce il nome stesso, seguono 9 giorni di lutto ufficiale, durante i quali vengono celebrate delle messe in suffragio del Pontefice defunto. Questo periodo è dedicato alla preghiera e alla commemorazione.

Sede Vacante e Conclave

Durante la “Sede Vacante”, tutti i poteri del Papa cessano e la chiesa viene temporaneamente amministrata dal Camerlengo. Entro 15-20 giorni si convoca il Conclave. Il Conclave è un assemblea in cui i cardinali elettori si riuniscono nella Cappella Sistina di Roma per eleggere il nuovo Papa.

Impatto sulla celebrazione del Giubileo

Se il Papa morisse durante il Giubileo, è molto probabile che l’evento subirebbe inevitabilmente delle modifiche organizzative e simboliche.

Sospensione Temporanea

Il periodo di lutto e l’elezione del nuovo Pontefice potrebbero comportare una sospensione delle celebrazioni giubilari, per permettere alla Chiesa di onorare la memoria del Papa scomparso e concentrarsi sulla transizione del nuovo papato.

Ripresa delle Attività

Dopo l’elezione del nuovo Papa, spetterebbe a lui decidere se e come proseguire le celebrazioni giubilari. Storicamente, i nuovi Pontefici tendono a confermare e portare avanti gli impegni già stabiliti, ma potrebbero anche introdurre delle variazioni.

Simbolismo e Significato

La coincidenza tra un Giubileo e la morte di un Papa assumerebbe una valenza spirituale molto forte. Per i fedeli, sarebbe un’occasione di riflessione sulla continuità della Chiesa e sulla missione evangelica del nuovo Pontefice.

In conclusione, la morte di un Papa durante il Giubileo è un evento tuttora mai accaduto nella storia. Va detto tuttavia che nella storia si sono comunque verificati eventi correlati alla salute dei pontefici durante il Giubileo. Nel 1700 per esempio, Papa Innocenzo XII, già gravemente malato, non poté presenziare all’apertura della Porta Santa il giorno di Natale del 1699 e fu sostituito dal cardinale de Bouillon.

Quindi ora non ci rimane che aspettare, dal momento che, ribadisco, la situazione sembra essere piuttosto compromessa. Sta per arrivare un nuovo capitolo della Storia del Vaticano…ma anche del mondo…

E intanto già si vocifera sul “TOTO NOMINA” del successore di Papa Bergoglio e in mezzo ad una nutrita serie di possibili candidati provenienti da tutto il mondo, tra i più quotati ci sarebbero ben tre cardinali italiani.

Il primo è Pietro Parolin, 70 anni, segretario di Stato Vaticano, conosciuto a livello internazionale grazie alla sua attività diplomatica.

L’altro è Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e inviato speciale del Papa per la guerra in Ucraina.

E il terzo nome italiano da seguire è poi quello del patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa.

Al prossimo aggiornamento!

Anna

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