Meme Culture: i meme hanno conquistato il mondo?
Condividi54Avete mai condiviso sui social o sulle piattaforme di messaggistica quelle foto che esprimevano un determinato stato d’animo?
Queste foto, accompagnate da una frase, sono chiamate meme.
Oggi capiamo da cosa ha origine questo fenomeno, com’è iniziato, pro e contro di questo metodo di comunicazione che ha preso il sopravvento con l’avvento di internet.
Il primo settembre 1939, la Germania invase la Polonia da est, dando inizio alla seconda guerra mondiale.
Come ci si aspetterebbe, c’era paura e panico in tutta Europa.
Quindi, per calmare la popolazione britannica e prevenire la diffusione di panico, il Ministero della Guerra aveva pubblicato un poster, incoraggiando i cittadini a mantenere la calma e andare avanti ovvero ‘’Keep Calm and Carry On.’’
Nell’anno 2000, più di sessant’anni dopo l’uscita del poster, è stata scoperta una delle versioni originali. E grazie al suo design semplice e al messaggio che ora suona satirico, è stato fatto diventare un meme.
Diffuso su Internet come messaggio ironico per mantenere la calma e andare avanti, anche di fronte a una situazione pericolosa per la vita.
I nazisti stanno per far saltare in aria Londra?
Stai calmo e vai avanti.
La terza guerra mondiale sta per scoppiare, ed inoltre circola ancora il Covid?
Stai calmo e vai avanti.
Il messaggio era semplice, divertente e un modo spensierato per esprimere una profonda preoccupazione per la situazione in cui ci siamo trovati collettivamente.
Questo è un meme.
Ha il potere di esprimere le emozioni, i sentimenti e i pensieri collettivi delle persone e spesso è come un meccanismo per far fronte a qualcosa che altrimenti sarebbe stato piuttosto triste.
I meme.
Tutti li conosciamo.
Ci fanno ridere, piangere, pensare, sorridere.
Ma non riusciamo a spiegare esattamente cosa siano.
Sono solo immagini divertenti con testo?
O forse una battuta per pochi che ripetiamo finché non prende piede?
Cosa sono esattamente i meme e come hanno preso d’assalto il mondo?
La parola “meme” è un termine originariamente coniato dal biologo evoluzionista Richard Dawkins nel suo libro del 1976 “The Selfish Gene”.
Derivato dalla parola greca “mimena” che significa “imitato”, Dawkins ha descritto un meme come un’unità di informazione culturale che viene diffusa per imitazione.
L’equivalente culturale di un gene.
Brani, slogan, idee, modi di costruire archi e fare pentole, vestiti e moda, sono stati tutti descritti da Dawkins come meme, che si propagano passando da un cervello all’altro attraverso un processo che può essere vagamente descritto come imitazione .
Oggi, la parola meme potrebbe significare qualcos’altro nel dizionario, ma il suo uso ricorda ancora l’idea espressa da Dawkins nel suo lavoro.
Un meme è considerato buono quando il messaggio in esso contenuto, è: conciso e facilmente riconoscibile, facile da capire e da far passare da persona a persona.
Quando parla di un’esperienza condivisa all’interno di un gruppo di persone, quando dice molto senza dire troppo.
O quando prendi un immagine jpeg e aggiungi un’infinità di filtri (detto ‘’deep fry’’), anche cosí va bene.
I meme sono così potenti perché come esseri umani, capiamo le immagini più delle parole.
Prima di poter scrivere, impariamo a disegnare.
Per questo non sorprende che un’immagine trasmetta un messaggio molto più velocemente di una lunga discussione su Twitter.
I meme sono così potenti perché hanno uno humor apparentemente innocuo.
Per questo motivo, ci consentono di esprimere le nostre opinioni sul mondo, sulle cose che lo riguardano e su quello che sta accadendo intorno a noi, senza iniziare un dibattito serio.
Il 2021 è stato un anno piuttosto difficile per molte persone.
Non per le stesse ragioni del 2020, ma per le speranze uccise.
Nel 2020 ci è stato detto che la pandemia sarebbe durata solo poche settimane se fossimo rimasti tutti dentro e se avessimo mantenuto il “distanziamento sociale”.
L’abbiamo fatto, eppure un anno dopo eravamo ancora dentro casa.
Così, all’inizio del 2021, è stato creato il meme “quando il COVID è finito”.
In esso, le persone hanno descritto l’esperienza di aspettare qualcosa che potrebbe non accadere mai con l’uso di metafore di esperienze quotidiane, come: “quando il covid sarà finito” sta iniziando a suonare come “quando non avró piú da fare la lavatrice”.
O riferimenti alla cultura pop come: “quando il covid sarà finito” sta iniziando a suonare come “quando torneranno a cantare i Beatles”.
Tutto ciò che non accadrà mai.
In superficie, questi meme sono espressioni divertenti, riconoscibili e interessanti della situazione che stiamo attraversando.
Ma questi meme portano un senso di disperazione sotto-sotto.
E questa è un’altra cosa che rende i meme così potenti.
Sono saturi di emozione.
Da Keanu Reeves seduto su una panchina, a un cavallo in piedi sulla spiaggia, i meme possono essere usati per esprimere ogni forma di emozione.
Dalla sorpresa alla delusione, eccitazione, scetticismo, disgusto, rabbia.
I meme ci aiutano a esprimere cose che potremmo non essere in grado di spiegare a parole.
Trasmettono le nostre espressioni, desideri e dolori più profondi in modo spensierato e in modo divertente tanto che molti sono diventati meccanismi di difesa.
Una semplice ricerca su Google e troverai un meme per ogni brutta situazione che stai attraversando.
Dai meme che usano solo le persone anziane come ‘’la ragazza del disastro’’ o ‘’i gatti scontrosi’’, per cose come… qualsiasi cosa questa sia… , c’è sempre un meme appropriato che descrive i tuoi sentimenti e qualsiasi altra situazione che stai attraversando.
Ora
su come i meme sono la cosa migliore al mondo da quando decisero di tagliare a fette il pane, ma prima, ci sono alcune cose che non sono così grandiose nei meme e nel modo in cui abbiamo praticamente trasformato tutto in un meme.
I meme sono media da fast food.
Proprio come i fast food, sono disgustosamente deliziosi quando prendi un boccone.
Sono divertenti e spiritosi e ti danno informazioni di piccole dimensioni su tutto ciò che sta succedendo intorno a te.
Tuttavia, sono privi di qualsiasi vero nutrimento.
Tutto ciò che vedi sono titoli e commenti spiritosi su ciò che sta succedendo, senza del tutto
comprendere i problemi in profonditá.
Il 3 gennaio 2020 Qasem Soleimani, maggiore generale iraniano, è stato assassinato
dagli Stati Uniti su ordine del presidente Donald Trump.
Il leader iraniano, il presidente Hassan Rouhani, ha rilasciato una dichiarazione in seguito dicendo: “L’Iran e le altre nazioni libere della regione si vendicheranno di questo orribile crimine da parte dell’America”.
Al che Trump ha poi risposto: “L’Iran non ha mai vinto una guerra, ma non ha mai perso un negoziato”.
E immediatamente Internet è esplosa con meme sulla terza guerra mondiale.
Per quasi una settimana, c’è stata una scorta infinita di osservazioni spiritose e piccole pepite su come sarebbero state le nostre vite se ci fosse stata un’altra guerra mondiale.
Febbraio 2022 e, ancora una volta, i meme della terza guerra mondiale stanno tornando.
Tuttavia, molte persone che si sono unite ai meme non capivano perché li stessero creando in primo luogo, e a quale scopo servivano.
Le persone guardando quei meme si sentivano di sapere abbastanza sul problema, senza preoccuparsi di scoprire cosa era appena successo e le vere ripercussioni delle azioni del governo degli Stati Uniti, se ci fossero state o meno.
Si abbuffavano di fast-food, senza prendersi il tempo di consumare un pasto adeguato sotto forma di articolo di notizie complete sull’argomento, che anche allora era raramente pieno di informazioni vere.
I meme possono anche essere uno strumento di disinformazione.
È più facile dire una bugia a una persona quando si sente bene ed è vulnerabile, ecco perché è così facile propagare bugie e disinformazione attraverso i meme.
I meme sono più potenti di quanto diamo loro credito.
Ridi di uno, due, tre meme su un argomento e, prima che te ne accorga, hai inconsciamente accettato alcune delle idee che quei meme ti presentano.
“Netflix and Chill” è nato inizialmente come un meme, ma oggi è un fenomeno culturale che descrive in modo non ironico qualcosa di completamente diverso rispetto a prima
dell’esistenza del meme.
Questa è una delle tante volte in cui un meme trascende Internet e diventa un vero e proprio
fenomeno culturale.
Netflix and chill significa, netflix e rilassati.
Ma ci sono altri meme che sono diventati strumenti stereotipati, usati in modo offensivo per descrivere un’attività o una persona, ma non sono visti come negativi stereotipi regolari perché sono meme.
Prendi il meme del “Principe nigeriano”, per esempio.
Etichetta un intero paese come un branco di truffatori.
Se i meme ci hanno insegnato qualcosa, è che etichette come questa possono trasformare completamente come le persone percepiscono e si relazionano con persone di una particolare nazionalità.
Quando Trump lo ha chiamato il virus cinese, le persone di origine dell’Asia orientale hanno iniziato ad essere attaccate per qualcosa di cui non sapevano davvero nulla.
I ristoranti cinesi in tutto il Paese sono stati colpiti e molti hanno dovuto chiudere.
Anche la birra Corona è stata abbandonata a lungo sugli scaffali all’inizio della pandemia, proprio per via del suo nome.
Quindi vediamo e comprendiamo i pericoli di una singola storia, ma con il principe nigeriano,
lasciamo scorrere perché è un meme divertente.
Sembra relativamente innocuo, ma ci sono milioni di persone che non lavoreranno mai
con i nigeriani perché credono che siano essenzialmente truffatori.
La verità è che i meme, proprio come ogni altra barzelletta, sono radicati nel contesto culturale.
Deriva dalle nostre opinioni e pensieri sul mondo, alcuni dei quali potrebbero essere problematici.
Tuttavia, a differenza di una battuta legata a un comico, i meme si diffondono così rapidamente e hanno un impatto di tale portata che spesso è difficile sapere chi ritenere responsabile, o se è possibile farlo in primo luogo.
Il canale YouTube Buzzfeed ha un’intera sezione di video di persone che sono diventate accidentalmente meme.
E mentre molte delle persone in questi video affermano di essere felici della loro memeficazione, ce ne sono molte altre là fuori le cui immagini sono state trasformate in meme e non ne sono felici.
Ma purtroppo, non c’è davvero nulla che possano fare al riguardo.
I meme spesso ti catturano in un momento per nulla lusinghiero.
Che si tratti di Keanu Reeves seduto su una panchina triste, o del bambino dell’asilo che non riesce a mettere insieme le sue parole, o le migliaia di persone le cui foto o video di crolli emotivi sono stati trasformati in meme.
Come ti sentiresti se la tua immagine meno lusinghiera fosse trasformata in un meme, immortalato per sempre su internet?
È una triste realtà che se Internet ritiene che la tua fotografia sia degna di essere un meme, non hai da ridire su quanto lontano la tua immagine va e se smette mai di viaggiare o meno.
Pensa alle persone con problemi di dismorfismo corporeo, paura del giudizio e mancanza di autostima. Pensa alle immagini che non vedremo mai e alle emozioni che non verranno mai espresse, per la paura di essere trasformate in un meme.
Se non sei d’accordo con quello che ho detto finora, un semplice meme come “ok, boomer” può essere usato per terminare l’argomento, che suppongo sia buono per limitare i danni, ma questo è un altro problema riguardante i meme.
Nel tentativo di essere la persona più divertente nella discussione, spesso non ascoltiamo il
l’altra campana, e invece cerchiamo di avere l’ultima parola.
Una volta che qualcuno dice qualcosa con cui non siamo d’accordo e non abbiamo voglia di discutere, li colpiamo rapidamente con un meme e andiamo avanti senza ascoltare quello che hanno da dire o addirittura senza cercare di capire il punto della situazione.
Quindi, non impariamo nulla di nuovo e continuiamo ad aggrapparci alle nostre idee e convinzioni, almeno fino a quando non gira un altro meme che possiamo usare per iniziare o terminare un altro argomento.
La verità è che i meme sono sia buoni che cattivi e comprendere le due facce della medaglia è importante per fare progressi.
Ci sono stati alcuni risultati incredibili e grandi esempi di una comunità costruita attraverso i meme.
Questa è solo una delle tante cose belle che i meme ci hanno regalato.
Nel 2010, una maestra d’asilo giapponese ha caricato una foto della sua Shiba Inu di 2 anni con una faccia tonda e priva di emozioni.
12 anni dopo, e quell’immagine ci ha dato molti meme, ha creato un genere di intrattenimento completamente nuovo con animali domestici che parlano un inglese stentato e ha persino creato due criptovalute, Dogecoin e Shiba Inu, che al loro apice erano entrambe valutate complessivamente a un totale di quasi $ 100 miliardi di dollari.
$ 100 miliardi di dollari, per un meme.
Quando ti fermi e lo guardi davvero, il potere di un singolo meme può essere così incredibile e di vasta portata.
Ha la capacità di farti sentire parte di qualcosa, ma ancora unicamente individuale.
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