Ti spieghiamo cos’è l’adbuction: in cosa consiste il rapimento alieno?
Condividi112Che cos’è un alieno?!
“Il termine “alieno” indica qualcosa che è “diverso da noi”, “altro da noi”, “straniero da noi”. Ha quindi una valenza che si configura per contrapposizione, nel senso che qualsiasi cosa si ritenga essere un alieno si sottolinea che: non è come noi. Diceva infatti Budd Hopkins che gli extraterrestri sono delle creature fisicamente, psicologicamente, culturalmente, tecnologicamente completamente estranee agli umani, e che la nostra psicologia non ha senso per loro, almeno quanto la loro non ne ha per noi.”Questo articolo è tratto dal libro “100 Sintomi dei rapimenti Alieni” scritto da L.A.R.I.S.
Che cos’è un alieno?!
Il termine “alieno” indica qualcosa che è “diverso da noi”, “altro da noi”, “straniero da noi”. Ha quindi una valenza che si configura per contrapposizione, nel senso che qualsiasi cosa si ritenga essere un alieno si sottolinea che: non è come noi. Diceva infatti Budd Hopkins che gli extraterrestri sono delle creature fisicamente, psicologicamente, culturalmente, tecnologicamente completamente estranee agli umani, e che la nostra psicologia non ha senso per loro, almeno quanto la loro non ne ha per noi. Vediamone una descrizione data dal Professor Jacobs. Lo Storico afferma che nella società aliena la razionalità e la logica sono molto importanti, invece l’emotività e l’affetto restano sconosciuti, così come la passione per l’arte. Gli extraterrestri tendono a vite molto monotone, rigidamente programmate, in società gerarchiche dove ognuno ha il proprio posto e compito specifico. Queste creature sembrano concentrate esclusivamente sul lavoro, sull’obbedienza ai superiori, e sul portare avanti un progetto al fine di raggiungere uno scopo. Non hanno intrattenimenti di alcun tipo: non giocano, non ballano, non cantano… e non sono portati a fare considerazioni etiche sulle loro azioni. “Nel programma extraterrestre i concetti di giusto e sbagliato non hanno nessun ruolo” assicura il Professore, ed aggiunge: “Non solo per gli alieni i fini giustificano i mezzi, ma i mezzi non hanno bisogno di essere giustificati”. Quando gli addotti parlano di gesti compassionevoli da parte dei rapitori, come ad esempio rassicurazioni sul fatto che presto saranno rilasciati mentre muoiono di paura sull’astronave, ci troviamo davanti solo ad un tentativo alieno di limitare la produzione fisiologica di adrenalina e di altre sostanze che potrebbero compromettere le azioni mediche che si stanno eseguendo sul soggetto. Comunque tutti gli autori riportano che gli extraterrestri non gestiscono bene le emozioni umane, che le comprendono molto male, spesso le considerano un problema ed alle volte ne sono veramente infastiditi, o addirittura spaventati. Gli alieni sono telepatici, e Jacobs fa anche una riflessione importante su come il loro assetto emozionale di conseguenza si modifica rispetto al nostro. L’udito perde di importanza, e per questo gli esseri non sarebbero abituati ad utilizzarlo, ma anche la parola e la vista si sviluppano diversamente. Tutto ciò porta ad una evidente inibizione sensoriale, ed ha come conseguenza anche un calo delle emozioni collegate ai sensi. Dalla telepatia consegue anche il non aver bisogno di un linguaggio “corporeo”, fatto di gesti ed espressioni come quello umano, e che sarcasmo ed ironia vengano azzerati. Ma genererebbe anche la negazione dell’intimità e della libertà di pensiero diffusi nella società extraterrestre, dove pare che la vita personale ed indipendente sia impossibile. Razionali, monotoni, estremamente ripetitivi, privi di affetto, di emozioni, di privacy, senza pietà per nessuno: non c’è da stupirsi se molti addotti affermano che i rapitori gli paiono creature spente, non vitali, come se fossero già morte da millenni. Agli studi Laris l’approfondimento di questo “non essere vitali” degli alieni ha portato a verità ancora più sconvolgenti: gli esseri che fanno abduction non sono vivi nel senso che intendiamo noi: lo sono solo grazie all’energia che drenano agli esseri umani, e non reggono il contatto con la pelle degli addotti, hanno problemi con la luce intensa, coi liquidi, col caldo oltre i 35 gradi. Gli alieni hanno un peso specifico ben di molto inferiore a quello del corpo umano. Lo studio per definirne meglio l’entità è in corso, e sarà pubblicato nella primavera/estate 2020, nel frattempo vorremmo che chi ci segue avesse ben chiaro il fatto che davvero queste creature non sono vive, nel senso che intendiamo noi qui sulla Terra.
I miei lettori fissino bene anche questo concetto basilare: le abduction sono la conseguenza di un programma finalizzato a qualcosa che serve a questi esseri, generato da tale mentalità. Sono, potremmo dire, “studiate a tavolino”, con una lucida e razionale analisi delle percentuali di riuscita dello scopo prefissato, collegate alle possibili mosse ed ai vari comportamenti alieni, nonché quindi alle risposte da fornire direttamente agli addotti. Affinché queste creature si possano regolare, rapiti ed eterizzati sono sottoposti a continui rilevamenti attraverso gli impianti ed a veri e propri test psicologici, sia sulle astronavi -per gli addotti- (eventualità ben riportata dalla letteratura antecedente) che qui sulla Terra -addotti ed eterizzati-, ponendoli davanti ad immagini e situazioni, e rilevandone contemporaneamente la gittata ormonale, il battito cardiaco, la pressione ecc. mentre se ne osservano i comportamenti’.
Per tutte queste ragioni è controproducente parlare con gli adduttori: l’addotto, o il ricercatore che non avendone compreso bene la natura vi si avventuri attraverso l’addotto, si ritroverà davanti solo ciò che il complesso sistema alieno di rilevamento dei dati e predisposizione delle risposte (sempre secondo la via della minor resistenza mentale dei soggetti) gli prescrive di rimandargli, al fine di trarre in inganno gli uomini e facilitare quindi il compito alle creature. Nessuno è così furbo, intelligente, o speciale, da essere esentato da queste procedura, ma gli alieni cercheranno in ogni modo di far credere all’addotto o al ricercatore che proprio a lui stanno dicendo la verità (stimolandone la Sindrome del Prescelto’).
A questo proposito, per preservare i nostri lettori da tali esperienze, facciamo subito un passo avanti e diamo qualche spiegazione legata al Piano Psicologico, al fine di far comprendere bene la gravità di una simile pratica diffusa nel settore. Essere usati per canalizzare l’alieno enfatizza il canale comunicativo che gli addotti hanno con i loro aguzzini, lo tiene aperto, spingendoli dalla parte opposta alla chiusura di tale rapporto. Ribadisce al soggetto che con questi esseri non sarà mai solo, lo fa sentire speciale per questioni collegate a loro, perchè proprio lui viene usato per fare da tramite, ne aizza la curiosità di andare ad indagare attraverso la propria persona questioni extraterrestri. Concorre all’identificazione con i molestatori, perchè essi parlano attraverso il suo apparato neurologico e la sua voce, quando è ben sveglio e cosciente. Mentre l’ignaro ricercatore e l’addotto sono convinti di star facendo dei passi avanti nella ricerca, anche perchè le informazioni ricevute si allineano con gli studi pregressi di quel preciso esperto, sta avvenendo in realtà solo l’ennesima destrutturazione aliena della personalità del rapito.
Se alla Laris abbiamo tassi di liberazione così alti tra i nostri assistiti è proprio perchè adottiamo accorgimenti di questo tipo. Diciamo loro che anche solo soffermarsi a percepire l’umore degli alieni arrabbiati non serve a nulla, se non a continuare a fornire un canale aperto attraverso il quale trasmettere altra energia della paura ai rapitori (con cui essi si nutrono e mandano avanti tutto il loro programma) ed a fargli generare l’ennesima sensazione di sottomissione nel soggetto.
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16 comments
La teoria del ricercatore e studioso del fenomeno Alieni, Maurizio Fedeli spiega che le adduzioni sono degli inganni psicofisici fatti tramite i nano robot degli alieni malefici che sono tra noi da millenni è che si chiamano Elohim, gli stessi guerrafondai descritti nella Bibbia.
vorrei sottolineare una cosa, Malanga ha incentrato quasi tutta la sua ricerca sulle abduzioni, sulla descrizione delle razze, e sulle ipnosi agli addotti. Quindi su chi sono gli alieni, cosa vogliono da noi etc…..Ultimamente già da un paio d’anni la sua ricerca ha subito un cambiamento radicale ha abbandonato completamente quel metodo di ricerca e l’oggetto di quella ricerca per concentrarsi unicamente sul concetto di consapevolezza, cioè l’Ufo è nella mente ma se una persona ha un elevata consapevolezza riesce a superare anche il concetto di Ufo ed a guardare oltre, come se gli Ufo fossero un sogno per i non consapevoli. In pratica è come se avesse detto e l’ha detto che gli Ufo non esistono ovvero esistono nella nostra mente e basta esserne consapevoli per far si che gli Ufo non esistano. UN BEL CASINO. UNA DELUSIONE. io non c’ho capito nulla. PENSO che Malanga non voglia arrivare alla verità oppure c’è arrivato e non la può divulgare causa SERVIZI SEGRETI
Ogliastrina a casteddu…si abbastanza farraginoso