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Solve et Coagula: Sciogli e Riunisci

Solve et coagula

È una frase che di tanto in tanto ricorre, come a volermi suggerire qualcosa.

“Solve et coagula”. Sciogli e riunisci.

Gli alchimisti utilizzavano quest’espressione per spiegare il procedimento di trasformazione della materia: prima lo scioglimento della stessa al fine di eliminarne ogni impurità, e poi la ricomposizione in una nuova veste.

Questo, in sostanza, il processo attraverso cui si puntava alla creazione della pietra filosofale, capace di trasmutare il piombo in oro e di rendere immortale l’essere umano.

A ben vedere, tuttavia, l’attinenza con la situazione attuale è impressionante. E sotto molteplici aspetti.

Perché qui si parla di “trasformazione”: un procedimento col quale si modifica la materia per darle nuova forma.
Già. La materia. E non solo.

Applichiamo questo concetto alla società: dall’epoca COVID si è avuto un sistematico processo di annichilimento dello stato di diritto e del contratto sociale così come inteso fino ad allora, al fine di approdare ad un tipo di dittatura sanitaria mai visto prima. Una sorta di “distruzione creativa” per rimpiazzare il vecchio col nuovo.

Una vera e propria “trasmutazione” dell’ordine costituito, anche se non si è attuata una evoluzione dal piombo all’oro, quanto piuttosto un processo in direzione esattamente contraria verso la distopia più nera.

Ancora, trasliamo questo processo all’ambiente: il cambiamento in atto è evidente. Ma non è un qualcosa di spontaneo. È iatrogeno, ossia iniettato a forza tramite utilizzo di scie, introduzione in ogni dove di strutture per la connessione di quinta generazione, acquisizione di terreni per l’implementazione di pannelli solari e pale eoliche a perdita d’occhio.

È un processo tanto veloce che il paesaggio ne risulta mutato da un anno all’altro: dal verde della terra e dall’azzurro del cielo, colori tipici della natura, stiamo passando al grigiore delle pale e al nero dei pannelli, che ben si intonano al funereo, plumbeo pallore del nuovo cielo costantemente irrorato.

Ossia, dall’armonia e dalla bellezza che sono proprie di una condizione naturale, la traslazione in corso ci impone un’uniformità cupa, triste, opprimente. Come fosse un carcere a cielo aperto, o un ospedale, o lo squallido edificio di una amministrazione pubblica del dopoguerra. Ovunque, lo stesso schema di assenza di colore.

E poi, la trasmutazione dell’uomo: sia nella psiche in tutte le sue sfumature, con la fomentazione di un continuo stato di terrore ed insicurezza, sia a livello animico, con la sistematica distruzione di ogni valore collegato al trascendente.

L’essere umano nella sua complessità, nella sua spiritualità, viene decostruito, dissolto e riplasmato in una creatura nuova, non nelle sembianze ma nell’essenza: l’anima lascia il posto all’ego, privato di ogni anelito all’ultraterreno.

Ma è anche una trasmutazione sul piano fisico: è un “solve et coagula” che curiosamente si ritrova anche a livello di effetti collaterali dei sieri ad mRNA.
Sì: emorragie da una parte, e fenomeni di coagulazione dall’altra. Gli estremi opposti che vanno a creare, dopotutto, il medesimo esito: la morte.
Può essere un caso. Oppure un omaggio “a contrario” a questo celebre principio alchemico.

Ad ogni modo, è evidente l’azione, anzi la sperimentazione in corso, per decostruire il vecchio, dissolverlo, resettarlo, e rimpiazzarlo con un ambiente completamente nuovo, forse addirittura terraformato secondo differenti parametri, pronto ad ospitare una inedita struttura sociale composta da entità trans-umane.

Solve et coagula. Sta accadendo ora.
Ma non si tratta di magia bianca.

Il principio alchemico più elevato, sovvertito dalle forze del Male più oscuro.

È per questo che è una battaglia ad un livello ben oltre la materia, a cui non ci si può sottrarre.

La resa comporta la sicura dissoluzione della nostra essenza, immortale e divina, per la ricostruzione in un qualcosa di non-umano che non potrà mai e poi mai essere così come è l’Uomo.

Ossia, nelle sue mille contraddizioni e sfaccettature, semplicemente perfetto.

Si ringrazia La Nano Elica


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2 comments

Nik 23/05/2024 at 19:52

Dino è come uno scienziato in linea col pensiero critico e un poeta filosofo evoluto cospiratore di 5a generazone-}

Staff Numero6 23/05/2024 at 16:40

Grazie Dino, interessantissimo, cosa ne pensate?

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