Quanto siamo influenzabili? I messaggi subliminali nella pubblicità
Condividi20“I casi più drammatici di cambiamento diretto del comportamento e controllo mentale non sono la conseguenza di forme esotiche di influenza, come l’ipnosi, le droghe psicotrope o il lavaggio del cervello, ma piuttosto la manipolazione sistematica degli aspetti più banali della natura umana tempo nelle impostazioni limitate. “
-Philip G. Zimbardo-
C
on questa frase Dott. Zimbardo, famoso per aver orchestrato il famoso e noto “Esperimento di Zimbardo” nella prigione di Stanford riguardo a come l’essere umano reagisce all’assegnazione di potere, spiega come la mente umana possa essere facilmente e soprattutto QUOTIDIANAMENTE manipolabile.
Leggendo queste parole in chiave odierna, sembra la pura e semplice descrizione di quello che ci viene quotidianamente inculcato contro la nostra volontà.
Nonostante i nostri sforzi nel cercare di resistere a stimoli superficiali che troviamo nelle pubblicità ad esempio, non siamo ancora allenati a governare aspetti della nostra mente che sono legati direttamente al Subconscio, al quale la scienza non ha ancora saputo dare una conferma precisa sul funzionamento, ma è dato per scontato il suo intervento nel percepire e stimolare la persona in determinati modi.
Dunque, diamo un’occhiata ad alcuni esempi che possono farci capire quanto, ogni giorno siamo sommersi da informazioni e immagini, senza nemmeno accorgerci.
Alla fine degli anni 90’ ed inizio dei primi 2000, numerose organizzazione sportive ed enti regolatori iniziarono ad essere seriamente preoccupati della massiva presenza di pubblicità di sigarette.
Dunque una serie di riforme è stata richiesta per prevenire questa tendenza.
Allorché, Marlboro che storicamente è uno dei più importanti sponsor della Formula 1, ha pensato di destrutturare il proprio logo rendendolo agli occhi di chi lo osserva un insieme di strisce, ma nel nostro subconscio è comunque percepito e ricollegato al brand di sigarette
Nei primi anni 70’ Benson & Hedges esordiva nel mercato americano delle sigarette con un packaging completamente nuovo, utilizzando una carta più dura del normale.
E’ interessante però scoprire che il messaggio lanciato è stato “Se hai problemi con una confezione molle, devi provare quella dura” legato alla foto che subito lascia intuire un messaggio a scopo sessuale.
Come se non bastasse però, osservando la foto, si scopre che . . . beh a voi il resto.
Rimanendo su messaggi subliminali a sfondo sessuale, Gilbey’s Gin, un marchio di Gin britannico che ha faticato nel corso degli anni a trovare spazio nel mercato globale, ha deciso, negli anni 70’ di lanciare una campagna pubblicitaria su tutte le emittenti britanniche, che in apparenza sembra essere innocua ma in realtà, è più esplicita di quello che sembra.
Tutto questo deve farci capire che, anche se inconsciamente, non percepiamo nulla, il nostro subconscio è una macchina che non smette mai di lavorare, assorbendo e reagendo a stimoli che, apparentemente sembrerebbero non esserci.
Adesso provate ad immaginare, a cosa una giovane mente, in corso di sviluppo può essere soggetta quotidianamente di fronte smartphone e televisione.
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3 comments
Oh poveri bambini!
Molti grnitori lasciano i bambini davanti la tv oppure coi cell in mano. Immagina quanto danno fanno. E continuano a usare tv e cell per far stare buoni i loro bambini che però diventano sibito schiavi e iniziano a fare capricci perchè vogliono, desiderano altre cose e sempre più oggetti. E i genitori comprano tutto per farli stare buoni. Ed essi stessi comprano cose per soddisfare dei bisogni che sono indotti dalla tv e da internet.
Molti grnitori lasciano i bambini davanti la tv oppure coi cell in mano. Immagina quanto danno fanno. E continuano a usare tv e cell per far stare buoni i loro bambini che però diventano sibito schiavi e iniziano a fare capricci perchè vogliono, desiderano altre cose e sempre più oggetti. E i genitori comprano tutto per farli stare buoni. Ed essi stessi comprano cose per soddisfare dei bisogni che sono indotti dalla tv e da internet.