INTRODUZIONE: Come creare una comunità durante emergenze critiche
Condividi46Vogliamo condividere con i nostri iscritti il manuale di Patrizio Messina.
E’ una vera e propria guida di sopravvivenza che, analizzando diversi possibili scenari, spiega in maniera dettagliata come creare una comunità durante un’emergenza critica.
Per facilitarne la lettura abbiamo suddiviso il manuale in 6 articoli differenti!
INTRODUZIONE
L’obiettivo di questo manuale è quello di fornire una traccia/canovaccio utile ad avviare, gestire e sciogliere una comunità o un gruppo organizzato di persone durante un periodo critico.
In particolar modo, si vuole aiutare a superare dei periodi difficili, come quelli che potrebbero verificarsi in caso di fortissime crisi economiche e sociali, a prescindere dai motivi che le provocano.
Sebbene sia impossibile prevedere con precisione i potenziali scenari futuri, in questo manuale si è cercato di schematizzarli in 4 potenziali scenari di difficoltà crescente.
Sarà poi compito di chi si organizza basarsi sullo scenario che più assomiglia a quello reale e, perché no, attuare anche soluzioni ibride e intermedie tra due o più degli scenari da noi preposti.
Un’altra cosa da tenere in mente, inoltre, è il fatto che il territorio italiano è piuttosto variegato sia a livello orografico che climatico e ambientale, e ciò significa, che non ci sarebbe da stupirsi se si dovessero verificare situazioni anche molto diverse tra loro spostandosi nel territorio. Ad esempio, dove ti trovi tu si viene a creare un determinato scenario, mentre 30 chilometri più in là potrebbero esserci condizioni migliori o di molto peggiori!
Detto ciò, gli scenari principali a cui abbiamo pensato sono:
- Scenario A
Non saltano le utenze (acqua, elettricità, telecomunicazioni, internet e wi-fi, gas). - Scenario B
Saltano tutte le utenze e si verificano grossi problemi logistici. - Scenario C
Segregazione di parti della popolazione o fenomeni di guerra civile. - Scenario D
Necessità forzata di vivere in off-grid (a prescindere dai motivi).
Ovviamente siamo consci del fatto che, come già accennato poc’anzi, possono verificarsi infinite combinazioni di questi scenari, come ad esempio il fatto che nello scenario B possono saltare solo talune utenze e non altre, oppure che siano solo razionate nel tempo o nell’erogazione, o quant’altro.
Ma dovevamo pur iniziare da qualche parte, e quindi andremo per schemi; poi ognuno di voi deve essere sufficientemente sveglio ad adattarsi alla realtà e sfruttare le opportunità che si presentano, se si presentano.
A prescindere dal tipo di scenario, si andranno ad analizzare i ruoli dei membri della comunità nonché il rapporto tra le varie comunità e le regole utili ad uniformarle.
Ogni gruppo di persone che intende avviare una comunità per superare i momenti difficili deve studiare il territorio e capire se è il caso di rimanere in zona o se spostarsi al fine di trovare situazioni ambientali più favorevoli (come territori con molto “verde”, fonti d’acqua dolce, eccetera) che magari nella località originaria non sono presenti.
In ogni caso, questa gestione comunitaria e le tecniche di sopravvivenza sembrano un gioco. Infatti con esse si riscopre il vero senso della comunità, che viene risvegliata dall’istinto di sopravvivenza e dalla complicità che si viene a creare quando si è uniti, anche fisicamente, e si lavora con il prossimo coordinandosi per un obiettivo vitale.
Fermo restando che non sappiamo cosa accadrà in futuro, ad esempio alle persone a cui hanno somministrato vaccini sperimentali dagli effetti collaterali sconosciuti (medici degli ospedali inclusi…), o al degenerare di tutte le libertà costituzionali, agendo e coordinandoci efficacemente dimostreremmo a tutti che noi non ci arrendiamo!
Infine, giusto per puntualizzare, a prescindere dallo scenario che eventualmente ci potremmo trovare ad affrontare, occorre tenere in considerazione che il tutto non durerà per sempre: magari se siamo fortunati potrebbe durare qualche giorno o settimana, più realisticamente occorre tenersi pronti a reggere qualche mese, ma anche se è difficile non bisogna trascurare il caso che la crisi sociale (nei casi più gravi) possa perdurare anche per alcuni anni!
Andare a vivere da solo nei boschi, in montagna o nei deserti e in generale tagliare ogni rapporto con la città vicina può essere rischioso, a meno che non si possa contare su una comunità organizzata che ci dia la certezza di essere totalmente autosufficiente.
Oggi la tecnologia ci permette di poter vivere anche off-grid e disporre di elettricità auto-prodotta e accumulata, in grado di far funzionare elettrodomestici importanti come un frigorifero, degli attrezzi o quant’altro.
Tuttavia, benché una moderna comunità può usufruire di queste comodità, molte cose occorre prodursele da sé, in quanto costose da comprare o impossibili da procurarsi se la situazione degenera. Questo significa, che se non sai dove andare per raccogliere materiali e/o sbrigare i vari compiti, è inutile…
Se la durata dell’emergenza è lunga e non proponi a un gruppo delle strategie e progetti per il lungo termine, è inutile…
Se spari a tutti quelli che incontri per rubare tutto quello che puoi facendo lo sciacallo, oppure spari a chiunque si avvicina per paura, è finita…
Se pensi che le cose resteranno “normali” o “come prima” dopo un collasso sociale o un emergenza di grande portata e che poi basterà comportarsi come ci si comportava prima… è inutile.
Se resti sempre indeciso, o peggio, non decidi nulla prima delle emergenze e anche durante le emergenze, è inutile!
Se compri alimentari e attrezzi ma non sai come usarli e/o non ti sei addestrato ad usarli prima, farlo durante le emergenze è inutile…
Se non fai nulla pensando che il governo nazionale o locale ti darà tutto l’aiuto che vuoi al volo e/o che sarai fortunato, è inutile.
Impelagarsi in faide e lotte continue con altre comunità alla Rambo, o cercare attivamente gente a cui sparare o rubare cose è inutile.
Se pensi di improvvisare tutto come con il piano jazz senza sapere prima gli accordi e la tecnica pianistica… è inutile.
Prima di esaminare i 4 scenari ci raccomandiamo di salvare i vari articoli tra i preferiti, così da averne accesso in qualsiasi momento.
Il contenuto di questo manuale può essere diffuso liberamente e usato anche per formare delle leggi rudimentali. Ognuno, se lo ritiene necessario e utile, può farsi delle annotazioni in grafia leggibile.
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5 comments
Ma chi se ne frega ,venga quello che vuole tanto tocca a tutti
la maggior parte delle ipotesi fallirebbero in Italia tranne botte di culo perché le persone penserebbero ancora a sé stesse dimenticandosi di far parte di una comunità. È vero che nessuno può sapere tutto ma mi impegno e resto pe i cazzi miei perché meglio morire di ignoranza che di cagate per figli di puttana che cercano di conquistare la leadership per propri interessi …. Soono pe l’eliminazione di chi cerca di conquistare il comando per propi fini piuttosto che perdere tempo a indottrinare coglioni che non capiscono niente e che hanno bisogno di anni per capire che ho ragione. So stufo dei deficienti
Ciao Morris sarei interessato a scaricarmi il manuale ma non lo trovo allegato,mi daresti due dritte
Grazie
P.s. Sono abbonato e ho fatto una donazione
quindi prevedete che la situazione peggiori drasticamente al punto di dover “scappare”. E chi ha figli che hanno la scuola dell’obbligo,un lavoro,un mutuo,come fa a lasciare tutto per andare in montagna o in comunità o altro? E’ molto interessante la guida e la terrò in considerazione per i casi estremi ma ci vorrebbero anche soluzioni fattibili per chi non può andar via dalla città… per chi non può mollare tutto all’improvviso.
penso che in uno scenario drastico ( B,C,D) il lavoro e la scuola passino in seconda battuta.