Elezioni in Moldavia 2025: scontro e accuse tra Europa e Russia!
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Elezioni in Moldavia 2025: scontro e accuse tra Europa e Russia!
Nelle elezioni parlamentari del 28 settembre 2025, il Partito dell’Azione e della Solidarietà (PAS), filoeuropeo e guidato da Maia Sandu, ha ottenuto una vittoria con oltre il 50% dei voti e circa 55 seggi su 101 nel parlamento, assicurandosi una maggioranza assoluta.
L’opposizione filorussa — in particolare il Blocco Patriottico guidato da Igor Dodon — ha raccolto poco più del 24% dei voti, un risultato che costituisce una sconfitta pesante rispetto alle sue aspirazioni.
Durante la campagna elettorale e il giorno delle votazioni sono emerse numerose accuse: cyber-attacchi, campagne di disinformazione, minacce (anche false bombe presso seggi all’estero), accuse di compravendita di voti, e contestazioni su come sono stati gestiti i seggi per la diaspora, specie in Russia.
La visione dell’Europa
Dal lato europeo, la vittoria del PAS è vista e conclamata come una conferma del “corso” intrapreso da Moldavia verso l’integrazione con l’Unione Europea.
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Sostegno politico e simbolico: leader (burattini) europei hanno salutato il risultato come un’ulteriore approvazione democratica della strada verso l’UE. Si parla di mandato chiaro per continuare riforme, lotta alla corruzione, modernizzazione dell’amministrazione e delle infrastrutture.
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Preoccupazioni su interferenze straniere e disinformazione: l’Europa osserva con attenzione le accuse lanciate dal governo moldavo sulla “guerra ibrida” condotta da Mosca (cyber-attacchi, bot network, propaganda, finanziamenti illeciti). Le istituzioni europee chiedono trasparenza (!?!?!?!), il rispetto dei diritti di voto delle comunità moldave all’estero e vigilanza sui finanziamenti e sulle pratiche elettorali.
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Risorse e assistenza: oltre ai riconoscimenti politici, l’UE si impegna a sostenere la Moldavia anche economicamente (!?!?!?!), con aiuti all’infrastruttura, progetti di sviluppo, rafforzamento delle istituzioni democratiche, e supporto alla sicurezza, specialmente in un contesto regionale instabile.
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Sfide che restano: anche se il risultato è netto, l’Europa riconosce che permangono ostacoli: l’inflazione, l’economia fragile, le difficoltà nelle aree rurali o regioni con minoranze filo-russe, la questione di Transnistria, e la necessità di garantire che il processo elettorale sia percepito come equo da tutte le parti.
In sintesi, per l’Europa queste elezioni sono un “successo” democratico, ma anche un test: la Moldavia dovrà mantenere coerenza istituzionale, trasparenza, e protezione contro le interferenze per dare concretezza al suo percorso verso Bruxelles. Questa la narrazione europea.
La visione della Russia
Dall’altra parte, la Russia e i suoi alleati offrono una narrazione diversa, incentrata su accuse, sospetti, e preoccupazioni relative a ciò che considerano un procedimento elettorale parziale o manipolato.
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Accuse di limitazione al diritto di voto all’estero: il Cremlino ha accusato il governo moldavo di ostacolare il voto dei cittadini moldavi residenti in Russia, menzionando che solo un numero esiguo di seggi è stato aperto in territorio russo. Secondo le autorità russe, ciò avrebbe portato a un’alterazione del risultato, poiché la diaspora in Russia tende a votare per le forze filorusse.
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Contestazioni di brogli preparati: il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che il governo moldavo avrebbe predisposto già in anticipo pratiche manipolative, soprattutto nella gestione dei seggi esteri, nel tentativo di favorire il PAS.
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Critica alle esclusioni di partiti e blocchi ritenuti filorussi: alcuni partiti o componenti del blocco Patriottico sono stati esclusi dalle liste o hanno subito restrizioni, con accuse mosse da Mosca secondo cui tali misure non sarebbero solo legali ma politicamente motivate.
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Dubbio sull’equità delle condizioni di campagna: la Russia denuncia che la campagna non sia stata condotta su un piano equo, con uso di risorse statali da parte del governo, disparità nell’accesso ai media, restrizioni logistiche, e disinformazione. Queste accuse sono presentate come parte di una repressione politica più ampia, tesa a soffocare il dissenso.
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Invito a verifiche e trasparenza: Mosca chiede che siano garantiti diritti di voto a tutti i cittadini moldavi, indipendentemente da dove risiedono, e che le segnalazioni di irregolarità siano indagate. Sottolinea che la legittimità del governo dipenderà anche da come verranno gestite queste accuse.
Secondo la linea russa, il risultato elettorale — anche se riconosciuto — non può essere pienamente considerato rappresentativo se esistono dubbi su queste limitazioni, su esclusioni politiche, o su quella che definiscono una “guerra informativa” contro il campo filorusso.
Insomma, come sempre, se da un lato l’Europa della NATO tende a accerchiare sempre più la Russia con stati “spinti” ad essere filoeuropeisti, dall’altro la Russia cerca di difendere la propria posizione e viene sempre accusata di fare azioni di cyber-attacchi: lo scenario è sempre uguale e sempre più evidente.
E volete sapere che cosa è emerso nella fase delle votazioni per Moldavi all’estero e nello specifico in Italia? In Italia si ha notizia di voti multipli! Nella città di Verona dei video (di cui dispongo e che vi mostrerò nel prossimo TG!!!) e delle fotografie hanno ripreso le stesse persone in fila in più seggi elettorali per le elezioni politiche moldave. Una persona ha filmato le “comparse”, che si sono dileguate appena si sono rese conto di essere filmante. Quello che sta accadendo con le elezioni moldave è sconcertante.
MA SAPPIATE che DOVETE DIRE CHE LA MOLDAVIA ADORA l’EUROPA, che ODIA LA RUSSIA e che il popolo moldavo vuole solo l’EUROPA…
Insomma sappiate quale è la verità.
Passo e chiudo, e… ai prossimi brogli…
Anna
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2 comments
Certo che in Russia sono stati poste molte restrizioni per l’espressione di voto dei residenti moldavi, con chiari effetti sul risultato finale. Sarebbe interessante calcolare tutti i residenti moldavi in Russia per ipotizzare il risultato finale del voto che sarebbe potuto emergere.
La commissione elettorale della Moldavia ha escluso il partito filorusso Cuore della Moldavia, assieme ad altri sette partiti, dalla partecipazione alle elezioni parlamentari di questa settimana.Motivo? “Mettiamo al bando i partiti di opposizione x impedire alla Russia di minare i nostri valori democratici”. Hanno arrestato centinaia di persone con la scusa di essere al soldo della Russia, hanno boicottato il voto della Transnistria e di tutti i seggi all’estero e poi ci vengono a parlare, Sandu e von der Leyen in testa, di democrazia?