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Digital Service Act: la censura in Europa è TOTALE

Il Digital Service Act, un oscuro artificio europeo, minaccia di soffocare la voce della contro-informazione online, attuando una censura digitale spietata. Un’ombra che incombe sulla libertà di parola, spegnendo l’illuminazione del dibattito pubblico sul web.

Hai mai sentito parlare del Digital service act?

Probabilmente no perchè la censura prevede che questo tipo di leggi passino senza destare nessun tipo di clamore mediatico.

In parole semplici l’unione europea ha deliberato che le 19 piattaforme web più importanti dovranno applicare un controllo dell’informazione a tappeto censurando più di prima qualsiasi contenuto che venga ritenuto non adatto dal regime corrente.

Questo tipo di censura già esiste ed è presente da molto tempo ma con la differenza che prima funzionava in questo modo:

Il governo creava una task force dedicata alla censura, la quale aveva lo scopo di setacciare il web usando anche l’intelligenza artificiale ed individuare qualsiasi materiale da censurare.

Trovato il materiale compromettente, la task force contattava l’ufficio di moderazione dei contenuti della piattaforma in questione e lo faceva rimuovere.

Questa procedura per il governo ha però alcuni difetti:

  • Richiede tempo per individuare le risorse da eliminare
  • Dovevano interfacciarsi con un ufficio esterno per richiedere la rimozione del materiale compromettente
  • Non c’erano delle vere e proprie pene prestabilite nei confronti delle piattaforme web che pubblicavano i contenuti da censurare

Con la nuova legge tutto questo cambierà perchè saranno obbligate le piattaforme stesse ad avere una taskforce interna che censuri tutto quello che le verrà richiesto dal parlamento europeo.

Le piattaforme che non rispetteranno la censura imposta dall’europa non potranno essere accessibili all’interno dei 27 stati che fanno parte dell’unione europea.

Idea geniale che porta la censura alla radice del problema.

Nel mondo esistono una decina di società che sono responsabili del 90% degli strumenti web presenti su internet.

Se tu pensi che per esempio google controlla i motori di ricerca, la tua casella email, i tuoi dati, il tuo canale youtube e moltissime altre informazioni indispensabili per usare internet.

Facebook controlla instagram e whatsapp.

E via dicendo, ecco quindi che è facile capire perchè il piano venga considerato geniale da parte di Thierry Breton, commissario dell’unione europea.

L’elenco completo delle società che dovranno istituire la taskforce.

  • AliExpress
  • Amazon Store
  • AppStore
  • Bing
  • Booking
  • Facebook
  • Google Maps
  • Google Play
  • Google Search
  • Google Shopping
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Pinterest
  • Snapchat
  • TikTok
  • Twitter
  • Wikipedia
  • YouTube
  • Zalando

Ci aspetta quindi un controllo totale ed autoritario.

Le società non avranno più la possibilità di fare passi falsi e quindi l’unica soluzione sarà applicare una censura contro chiunque possa minimamente mettere a repentaglio l’economia delle multinazionali.

Ma chi è Thierry Breton?

Per farti capire chi è Thierry Breton, il personaggio dietro a questa idea diabolica, basti pensare che ha scritto 3 libri:

Softwar: Questo libro parla della creazione di una National Software Agency, un’organismo che controlla i software mondiali per la sicurezza nazionale.

Vatican terzo: Questo libro è incentrato sulla creazione di un nuovo ordine mondiale controllato dal vaticano grazie all’utilizzo della tecnologia

Netwar: Altra storia legata alla guerra informatica

Quindi i classici 3 libri dove dove ci dicono esattamente quello che vogliono realizzare e come faranno ad ottenerlo.

La stessa cosa fatta di Klaus Schwab con il suo libro sulla quarta rivoluzione industriale.

La storia sembra sempre la stessa ma purtroppo c’è solo un modo per riscrivere il finale.

Dobbiamo fare in modo di essere in controllo del nostro futuro perchè la censura prenderà il sopravvento e non sarà possibile difendersi se non avremo messo in pratica le contromisure corrette.

Persone come Thierry Breton vogliono solo renderci schiavi di un futuro che non vogliamo. 

Infatti mr Breton è stato coinvolto per dieci anni nella società Atos specializzata nella creazione di intelligenze artificiali, robot e sistemi informatici di controllo.

Chissà infatti se non sarà proprio la Atos a vincere qualche bando europeo per operare un controllo totalitario dell’informazione?

Non lo sapremo mai, visto che i mass media ci terranno ben nascoste tutte le informazioni che potrebbero far capire alla popolazione che cosa sta succedendo davvero.

A noi non resta che essere pronti, continuare a studiare ed informarci su come poter continuare a comunicare anche durante i periodi buii.

Dobbiamo essere indipendenti a livello economico, con varie entrate separate che possono continuare ad esistere anche in caso di lockdown climatici e le altre restrizioni in arrivo.

Ricordati che per ogni task force che ci bloccherà la strada, noi riapriremo altre 10 canali di informazione indipendente. 

Perchè noi siamo il 3%, noi siamo la resistenza.

https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/digital-services-act-ensuring-safe-and-accountable-online-environment_en

 


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2 comments

Erminio C. 08/06/2023 at 00:00

Noi non ci arrendiamo mai, costi quel che costi.

pasquale miedico 07/06/2023 at 19:37

💪👏

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