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PALESTINA RICONOSCIUTA DAGLI USA DI TRUMP? Breaking News

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PALESTINA RICONOSCIUTA DAGLI USA DI TRUMP?

Strane voci dopo un’affermazione del Presidente

Si susseguono speculazioni mediorientali su un imminente importante annuncio dal parte USA, sulla creazione di uno Stato palestinese e sulla pacifica cooperazione sull’energia nucleare tra Stati Uniti e Arabia Saudita.

L’Arabia Saudita ospiterà, infatti, un vertice Golfo-USA a metà maggio, nell’ambito della prima visita del Presidente degli Stati Uniti TRUMP in Arabia Saudita e in Medio Oriente, durante il suo secondo mandato. Questo fa seguito al vertice tenutosi il 21 maggio 2017, durante il suo primo mandato.

Il vertice, ospitato dall’Arabia Saudita nella sua capitale, Riyadh, è stato preceduto da numerose previsioni riguardo all’annuncio a cui Trump ha fatto riferimento, definendolo un “annuncio molto importante” durante un incontro con il Primo Ministro canadese Mark Carney alla Casa Bianca martedì 6 maggio.

Oltre a ciò che Trump intende annunciare, l’agenda del vertice e gli accordi previsti con i Sauditi, sono diventati argomento di discussione, spaziando da accordi in materia di sicurezza e militari a quelli tecnologici e di intelligenza artificiale.

Tutti i leader del Golfo dovrebbero partecipare al vertice Golfo-Stati Uniti, ad eccezione del Re saudita Salman bin Abdulaziz, che non partecipa a eventi o riunioni pubbliche da molto tempo a causa delle sue condizioni di salute.

Donald Trump riconoscerà uno Stato palestinese?

Una fonte diplomatica del Golfo, che ha preferito rimanere anonima o rivelare la sua posizione, ha dichiarato a The Media Line: “Il presidente Donald Trump rilascerà una dichiarazione riguardante lo Stato di Palestina e il suo riconoscimento da parte degli Stati Uniti, e che ci sarà la creazione di uno Stato palestinese senza la presenza di Hamas”. La fonte ha anche aggiunto: “Se verrà annunciato il riconoscimento americano dello Stato di Palestina, sarà la dichiarazione più importante che cambierà l’equilibrio di potere in Medio Oriente e altri paesi aderiranno agli Accordi di Abramo”.

La fonte ha confermato che saranno certamente presenti accordi economici, ma molti di essi sono già stati annunciati e potremmo assistere all’esenzione dai dazi per gli stati del Golfo.

L’ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee ha smentito le dichiarazioni rilasciate da questa fonte su X/Twitter sabato pomeriggio, affermando che Israele non ha miglior amico degli Stati Uniti.

Ahmed Al-Ibrahim, ex diplomatico del Golfo, ha dichiarato a The Media Line: “Non mi aspetto che riguardi la Palestina. Il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi e re Abdullah II di Giordania non sono stati invitati. Sono i due paesi più vicini alla Palestina e sarebbe importante che fossero presenti a qualsiasi evento come questo”.

Al-Ibrahim ha anche affermato: “Ci saranno accordi importanti, forse simili a quanto accaduto al vertice Golfo-Stati Uniti del 2017, con accordi sauditi per un valore di oltre 400 miliardi di dollari. Non dimentichiamo che gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato investimenti negli Stati Uniti per un valore di oltre 1.000 miliardi di dollari, e l’Arabia Saudita ha annunciato investimenti per un valore di oltre 600 miliardi di dollari”. Ha poi aggiunto: “Questo è chiaro, perché il presidente Donald Trump intende visitare gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar dopo aver concluso la sua visita in Arabia Saudita. Si tratta di due economie importanti con significative risorse finanziarie e ingenti investimenti negli Stati Uniti”.

Ahmed Boushouki, analista politico saudita, ha dichiarato a The Media Line: “Si tratta di importanti accordi economici che avranno luogo nel Regno dell’Arabia Saudita. Forse il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vi ha accennato quando ha invitato il popolo americano a ‘comprare azioni ora, prima del suo grande annuncio nei prossimi due giorni’.

Riguardo alla notizia di una pacifica cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Arabia Saudita per la produzione di energia elettrica in Arabia Saudita, Boushouki ha affermato: “L’Arabia Saudita ha annunciato un programma fin dal 2010, e se ne è già discusso diverse volte in precedenza. Le aziende internazionali stanno ora lavorando per implementare questi progetti in Arabia Saudita”.

In Arabia Saudita sono attualmente in corso i piani per costruire il primo reattore nucleare del regno, con diverse aziende internazionali in competizione per la progettazione e la costruzione del reattore. Nel frattempo, il vicino paese del Golfo, gli Emirati Arabi Uniti, possiede già il reattore di Barakah ed è l’unico paese arabo ad avere una centrale nucleare a quattro reattori, in collaborazione con un’azienda coreana.

In sostanza queste affermazioni, sulla possibilità USA di riconoscere lo stato della Palestina, sembrano essere assolutamente azzardate, ma hanno generato qualche speranza.

E sono per altro corroborate da quanto sta succedendo in Israele dove la figura di Netanyahu sta perdendo popolarità e consensi politici: ultimamente persino il quotidiano israeliano di “sinistra”, Haaretz, da sempre critico nei suoi confronti, ha dato ulteriori “botte” mediatiche in quanto ha fatto presente che le sue menzogne belliche sono sono gli occhi di tutti e ora vi spiego in che senso.

Il primo ministro ha da sempre dichiarato che le azioni di guerra dopo la fine del cessate il fuoco a Gaza, caratterizzate da una nuova e inaudita violenza contro i civili, erano volte prima di tutto al recupero dell’ultima cinquantina di ostaggi ancora in mano ad Hamas e questa si è rivelata una menzogna.

Sembra infatti emerso che prima di tutto esistono obiettivi di distruzione totale di strutture nella striscia di Gaza a cura del sanguinario nuovo comandante delle forze di occupazione, il generale Zamir di cui vi ho parlato in un recente TG, e solo per ultimo esista l’obiettivo di liberare i rimanenti prigionieri israeliani, cosa che ha fatto arrabbiare da sempre e ancora di più dopo le parole di Haaretz, le famiglie degli ostaggi e l’opinione pubblica in Israele.

Ma non solo.

Sembra anche che questi particolari e queste ennesime bugie di Netanyahu che più volte ha ormai perso la faccia, siano giunte alle orecchie degli uomini della Casa Bianca ma anche di Trump, il quale non ama assolutamente sentirsi ingannato e manipolato da nessuno e nemmeno dal suo “amico Bibi”.

Trump, secondo alcune fonti USA, non vorrebbe infine essere associato alla strage e al genocidio ormai evidente, in corso a Gaza. Quindi potrebbe prendere decisioni estreme e in controtendenza rispetto a quanto fatto sinora.

Quindi, se mai si avvereranno questi riconoscimenti della Palestina, potranno essere caratterizzati dalle seguenti considerazioni.

Gli USA in cambio di “fumo diplomatico e istituzionale”, cioè di una “semplice” dichiarazione di riconoscimento dello stato palestinese, potrebbero ricevere grossi capitali dai paesi del Golfo, permettendo loro finanche di entrare nel controllo congiunto (USA e paesi del Golfo) della striscia di Gaza, espropriata al controllo del gruppo Hamas, collegato e finanziato dal “nemico Iran”.

Fantapolitica? Chissà, ma ormai Trump ci ha abituato a colpi di teatro che sono degni di un businessman scaltro e senza scrupoli per nessuno.

Come si suol dire “Chi vivrà, vedrà”.

Al prossimo aggiornamento.

Anna

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