Attualità e PoliticaRiflessioni

Una rivoluzionaria antigenocidio presidente in Irlanda!

ChatGPT said:

Benvenuti in questo nuovo appuntamento con le Breaking News.

Una rivoluzionaria antigenocidio Presidente in Irlanda!

È ormai confermata e sconvolgente la notizia arrivata dalla  repubblica irlandese, dove si respira aria di una nuova era: Catherine Connolly, 68 anni, indipendente sostenuta da un’inedita coesione delle sinistre, è stata eletta presidente della Repubblica d’Irlanda con una vittoria schiacciante del 63 % dei voti, mentre il partito di governo e i grandi apparati tradizionali ne escono sconfitti.

Connolly proviene da una famiglia operaia di Galway e ha avuto un percorso fuori dall’ordinario: laurea in legge e master in psicologia, una carriera come avvocata e psicologa clinica prima di approdare in politica.

La sua candidatura ha convinto non solo per la forza del messaggio, ma anche per ciò che rappresenta: un cambiamento radicale, una rottura con il presente, e una presa di parola forte sui temi sociali, economici e di politica estera.

Sul versante interno, la sua piattaforma è stata esplicita: Vogliamo una repubblica di cui essere orgogliosi, una repubblica che non chiuderà mai un occhio di fronte alla normalizzazione del genocidio, alla normalizzazione della questione dei senzatetto o delle oscene liste d’attesa”.  Il riferimento al “genocidio” è chiaro: Connolly ha criticato in modo netto il ruolo di Israele nella guerra di Gaza definendolo “consentito e finanziato dal denaro americano”.

Sul piano internazionale, la sua visione si colloca autonomamente rispetto agli interessi atlantici: ha messo in guardia l’UE dall’“economia di guerra” tedesca e ha difeso la neutralità irlandese, affermando che “non abbiamo niente da guadagnare e tutto da perdere nell’unirci ai poteri forti”. 

Un altro elemento centrale della sua vittoria è la questione della riunificazione dell’isola d’Irlanda. Connolly ha dichiarato che considera la riunificazione un’“ipotesi scontata” e ha invitato a valorizzare l’articolo 3 della Costituzione irlandese, che già contempla tale scenario. Il sostegno del Sinn Féin – storicamente favorevole all’unione – è stato decisivo nell’alleanza con altri partiti della sinistra.

Ma la sua ascesa non è avvenuta in un contesto distante dalla realtà sociale: l’affluenza alle urne è stata appena sotto il 46 % — un tasso basso che evidenzia un crescente malessere verso la politica tradizionale. Le schede nulle hanno raggiunto quota record (quasi l’8 % secondo l’articolo originale), sintomo di una disaffezione e di protesta implicita.

Perché considerarla “rivoluzionaria”? Perché Connolly rompe con il modello classico dell’Irlanda: non è scelta dal centro della politica, ma da fuori; non è moderata, bensì schierata su temi emergenti di giustizia sociale; non evita i tabù – critica Israele, l’industria bellica, parla di genocidio e riunificazione. In un Paese inzialmente definito conservatore e moderato, la sua elezione segnala un cambiamento culturale. E sebbene la carica presidenziale in Irlanda sia perlopiù rappresentativa, il simbolo conta: un presidente che parla apertamente, che vuole “una repubblica in cui possiamo usare la nostra voce per quelli che non l’hanno”.

Certo, alcune incognite restano: Connolly eredita il ruolo da Michael D. Higgins — il presidente poeta, figura amatissima — e dovrà confrontarsi con problemi reali e complessi: crisi abitativa, immigrazione, tensioni nelle periferie urbane irlandesi, protesta sociale.E sebbene la politica estera non sia dominio effettivo del presidente irlandese, le sue dichiarazioni possono avere impatto simbolico e riflessi geopolitici, vista la sua critica all’intervento occidentale e alla militarizzazione europea.

In sintesi: Catherine Connolly rappresenta un bivio. Da un lato, la pura rappresentanza istituzionale; dall’altro, un segnale forte di cambiamento. Una rivoluzionaria che sale al Colle per dire che l’Irlanda può scegliere un’altra via: sociale, pacifista, autonoma. Una presidente “antigenocidio” nel senso che non vuole tacere di fronte a ciò che definisce crimini internazionali, e intende mettere quei principi anche nel discorso politico irlandese.

Se il mandato sarà coerente con le premesse, è l’inizio di una nuova stagione per Dublino — e forse per l’Europa.

Certo è che spesso mi viene da chiedermi perché una simile persona non diventi mai presidente o primo ministro della povera e colonizzata Repubblica Italiana… altro che la “premier” che abbiamo ora…ma purtroppo la risposta è già insita nella mia stessa domanda…fate caso….

Alla prossima

Anna

Diffondete questo Articolo con il seguente link!
https://numero6.org/attualita/una-rivoluzionaria-antigenocidio-presidente-in-irlanda/?aff=annaturletti
Esci dal Matrix Esci dal Matrix
Scopri la verità e riprendi il controllo della tua vita
Morris San (Maurizio Sanna)

Compralo su il Giardino dei Libri

ARTICOLI CORRELATI

Ti tolgono i contanti per controllare la tua libertà

Morris San

Era tutto programmato da 50 anni

Morris San

Londra: la più grande lavanderia di denaro sporco al mondo

Numero 6

I corpi dei santi: fenomeni inspiegabili tra mistero e miracolo

Numero 6

Il simbolo dell’occhio: le origini e il significato occulto

Numero 6

Ponte sullo Stretto di Messina: sta diventando realtà?

Numero 6

1 comment

Cardinale Spada 31/10/2025 at 17:45

Speriamo faccia ciò che dice.
Anche secondo me in brevi tempi l’Irlanda si unificherà, ma non solo… Forse vedremo almeno la Scozia diventare autonoma, se non anche altre zone del regno unito.

Scrivi un commento

Questo sito web utilizza Cookies per migliorare la tua esperienza. Se hai dubbi o domande riguardo la nostra privacy & cookies policy, visita la seguente pagina. Accetta Leggi più info