Documentario Esclusivo: Big Pharma, la verità è una pillola amara (parte 1)
Condividi257IN ESCLUSIVA PER I NOSTRI ABBONATI: LA SECONDA PARTE DEL DOCUMENTARIO
Vedremo chi compone il complesso gruppo dei Big Pharma, le loro sregolatezze a livello legislativo e come influenzano le nazioni!
Big Pharma è il cartello che accorpa le maggiori multinazionali farmaceutiche. Johnson & Johnson, Pfizer, Roche Holding, Novartis e Merk, le prime cinque in classifica. Il loro fatturato globale è superiore al prodotto interno lordo della Spagna che ad esempio, nel 2018, ammontava a 1,419 migliaia di miliardi di dollari. Queste società investono ogni anno miliardi di dollari per orientare, a proprio vantaggio, centri di ricerca, istituti universitari, mezzi di informazione, equilibri geopolitici, sistemi sanitari, protocolli terapeutici e obblighi vaccinali.
Franco Fracassi, in Protocollo contagio, affronta l’argomento in modo puntuale ed esaustivo, con una mole di dati sconcertanti, che riproponiamo nella prima parte del presente intervento. Fracassi riporta inoltre una serie di autorevoli testimonianze, che confermano quanto la scienza medica sia oggi stata snaturata da chi le antepone il profitto. Ne citiamo alcune.
Una fonte interna alla Casa Bianca svelò al New York Times che le linee guida della riforma del sistema sanitario varata da Obama furono dettate da Big Pharma.
Il dossier “Conflitti nascosti”, pubblicato su Science, ha chiarito che più della metà dei consulenti della FDA, l’agenzia governativa statunitense deputata a valutare l’immissione sul mercato di farmaci, alimenti e droghe, sono al soldo delle industrie farmaceutiche.
Sulle pagine del British Medical Journal, Arnold Seymour Relman ha spiegato che ormai la professione medica e le istituzioni accademiche sono state comprate dall’industria farmaceutica.
Richard Horton, redattore capo di The Lancet, sostiene che la metà della letteratura scientifica sia falsa.
Marcia Angell, per vent’anni redattore capo al New England Journal of Medicine, ritiene che “non sia più possibile dare molto credito alla ricerca clinica pubblicata, né avvalersi del giudizio di medici fidati o contare su linee mediche autorevoli”.
John Joannidis, docente di prevenzione delle malattie alla Stanford University, ha affermato: “Vi è una forte preoccupazione che la maggior parte dei risultati della ricerca siano falsi”.
La giornalista d’inchiesta Jacky Lax ha formulato un’accusa pesantissima: “Malattie cardiovascolari, cancro e altre patologie avrebbero forse potuto essere prevenute ed eliminate da tempo. La morte prematura di milioni di persone non è il risultato di coincidenze o negligenza. Tutto è deliberatamente e sistematicamente organizzato a beneficio dell’industria farmaceutica e dei suoi investitori, con l’unico scopo di espandere un mercato globale da trilioni di dollari. L’ambito in cui si opera è il corpo umano e il rendimento del capitale investito dipende sia dal diffondersi e protrarsi delle malattie, che dalla possibilità di brevettare i medicinali”.
Ne esce, insomma, un disperante quadro di falsificazioni e menzogne, ordite a scopo di lucro. E a danno dei popoli. Eppure oggi ci viene chiesto di credere ciecamente nell’autorevolezza della scienza. La si è quasi trasformata in una nuova religione. Le riconosciamo una sorta di potere assoluto.
Le permettiamo addirittura di rubarci le nostre vite. In suo nome, miliardi di persone sono disposte a rinunciare ai propri diritti. Ma perché piegarsi a tutto ciò se, per di più, come aveva anticipato il massone George Orwell in un passo di 1984 che riprendiamo fra virgolette: “La Scienza, come la si intendeva una volta, non esiste più”.?
Non si tratterà invece di un moderno cavallo di Troia, astutissimo stratagemma che fa appello alla più antica delle paure, quella di morire, per aggirare l’ostacolo della democrazia, e sostituirla con un ferreo governo monocratico, come unico è già diventato il pensiero? Ecco, soltanto un piccolo invito a riflettere, prima di procedere con il nostro viaggio di esplorazione nel mondo infero della farmaceutica.
Ripartiamo allora da qui. Il colosso Big Pharma, piovra dai mille tentacoli, finanzia all’83% anche l’Ema, Agenzia europea dei medicinali. Dove un quarto dei membri del consiglio di amministrazione risulta legato all’industria farmaceutica da interessi di tipo personale.
La Nordic Cochrane Foundation, organizzazione indipendente e senza scopo di lucro, che raggruppa 37 mila ricercatori di 130 Paesi, giudica la condotta dell’Ema intollerabile, giacché tale organismo consente che le autorizzazioni per i farmaci siano concesse proprio dalle stesse multinazionali che li producono.
Ma le lobby farmaceutiche planetarie esercitano la loro nefasta influenza anche in Italia: condizionano la formazione dei medici; sponsorizzano convegni strumentali a veicolare un’informazione spesso faziosa; suggeriscono medicinali nocivi e costosi, che prosciugano le casse della Sanità pubblica e minano la salute dei cittadini. Eppure in questo campo occorrerebbe usare maggior cautela.
Soprattutto ove si tenga conto della circostanza che le reazioni avverse provocate dai farmaci rappresentano la terza causa di morte al mondo, dopo patologie cardiache e oncologiche. Tra il 1953 e il 2013 sono stati ritirati dal mercato 462 farmaci, 95 dei quali si sono rivelati mortali.
Il principale artefice della speculazione sanitaria mondiale è tuttavia Bill Gates. Affarista senza scrupoli che ama autodefinirsi filantropo, possiede azioni del comparto farmaceutico per 400 milioni di dollari. Interagisce con Big Pharma, per eludere i regolamenti in vigore in Occidente ed eseguire, nel Terzo Mondo, test clinici a basso costo e in tempi brevi.
Nel 2010 la Fondazione Gates sponsorizzò la sperimentazione di un vaccino antimalarico GlaxoSmithKlines su migliaia di bambini, in sette Paesi africani. Su 5.949 bambini vaccinati, ne morirono 151. Mentre 1.048 di loro, in una fascia di età fra i 5 e i 17 mesi, subirono seri effetti collaterali, quali paralisi, epilessia, convulsioni. Nel 2020 Bill Gates ha destinato centinaia di milioni di dollari a supporto dei sette migliori gruppi impegnati nella ricerca del vaccino anti-covid. Il 23 gennaio 2019, intervistato dalla C.N.B.C. al Forum annuale di Davos, ha confessato che investire in vaccini è molto vantaggioso.
Ha ammesso che poco più di dieci miliardi di dollari, in vent’anni, gli sono fruttati venti volte tanto. Anche perché negli Stati Uniti i proventi da vaccini, guarda caso, sono esentasse. La farmaceutica, del resto, dopo finanza e petrolio, costituisce il business più redditizio, con utili da capogiro, che sfiorano i mille miliardi di dollari l’anno.
Siccome i vaccini possono tuttavia causare gravi danni alla salute e talvolta provocano persino la morte, gli Stati Uniti si sono dotati di un Tribunale dei vaccini e di un Programma nazionale di risarcimento danni da vaccino (NVICP). A fine 2018, negli USA, per danni da vaccini sono stati versati indennizzi pari a quattro miliardi e mezzo di dollari, a copertura solo di un quarto delle richieste depositate. Tali importi, in compenso, non vanno a pesare sui bilanci delle farmaceutiche ma bensì sulle tasche dei contribuenti.
Ma il malaffare che impesta il comparto farmaceutico si diffonde e rafforza anche in virtù della collaudata complicità con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Fondata dall’ONU nel 1948, in teoria, l’OMS dovrebbe vigilare sugli Stati partecipanti, affinché tutelino la salute dei propri popoli.
Al momento, è chiamata a una triplice sfida: sicurezza del 5G; vaccini anti-covid accessibili a tutti; lotta alla contraffazione dei farmaci, florido mercato per metà in mano ai cinesi. L’OMS è finanziata dai 194 Paesi membri, con contributi commisurati al PIL e al numero di abitanti. Attualmente però l’80% delle sue risorse deriva da donazioni di privati.
Bill Gates, da solo, copre il 10% delle entrate dell’OMS, con 531 milioni di dollari annui. Un palese conflitto di interessi che investe anche Gavi, secondo contributore non istituzionale, con 370 milioni di dollari annui.
Gavi è una partnership fondata nel 2000 dalla Bill & Melinda Gates Foundation, mediante un investimento di 750 milioni di dollari, deducibili dalle tasse. Ed è nata per promuovere vaccini nuovi o sottoutilizzati. Da rimarcare che Seth Berkeley, direttore di Gavi, e già epidemiologo presso la Rockefeller Foundation, nel 2017 pretese, e ottenne, che gli anti-vaccinisti venissero esiliati dai social-media.
Quindi la domanda che ci poniamo tutti è:
Ma possibile che Bill Gates, noto imprenditore ed affarista, abbia davvero deciso di donare miliardi di dollari per aiutare il prossimo senza chiedere niente in cambio?
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18 comments
ottimo video grazie
Concordo in tutto, infatti io x la mia malattia, mi avevano riempita di farmaci, persino cortisone, io sai che ho fatto? Per prima cosa ho tolto il cortisone che Fa più danni che bene, poi ho tolto le punture sulla pancia, in poche parole di tutti i farmaci che mi hanno dato ne uso solo due. Per quanto riguarda i rumori, prima cosa loro hanno già la cura, ma non ci guadagnerebbro più. Es. Un mio carissimo amico è stato operato hai bronchi x un tumore, questi maledetti lo hanno pure fatto vaccinare e ora dopo tre operazioni è in metastasi. Io ho rifiutato tutto, se ho un tumore non mi faccio toccare, mi hanno trovato una macchia nei bronchi, ma non sono nemmeno andata a fare i raggi con contrasto, se lo ho, pazienza, ma io di certo non faccio da cavia. Ho già avuto esperienza con mia madre, che c era una dottoressa che voleva farli una operazione che non sarebbe servita a nulla, mi sono incavolata e gli ho detto che mia mamma non era una cavia. Dopo non la ho mai più vista e qui sto parlando di più di 10 anni fa.
Ottimo documentario nulla da aggiungere a ció che viene detto pur condividendolo viene rimosso o bollato come fake.
non ci resta che morire…..