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Breaking News: ci ha lasciato il valido giornalista Gianni Minà

 

Breaking News: ci ha lasciato il valido giornalista Gianni Minà

Come giornalista, ma anche come ascoltatrice curiosa, già negli anni 80/90, di programmi TV e anche di interviste (già, proprio le interviste dove ora io sono dalla parte di chi fa le domande!), non posso non essere triste per la scomparsa del collega Gianni Minà.
Giornalista a tutto tondo, profondo intenditore di sport, ma anche di cultura, di musica e di cinema, professionista dalla mente aperta al mondo, alle persone e alle grandi personalità, Gianni è mancato l’altro ieri all’età di 84 anni, lasciando attoniti tutti i suoi estimatori. Oggi,  29 marzo, come riportato nel suo profilo Facebook, chi si troverà a Roma, potrà onorarne il ricordo e la sua grande figura, presso la camera ardente aperta dalle 10 alle 19 nella sala della Protomoteca in Campidoglio. I funerali si svolgeranno in forma privata.

Perché ero e sono stata affezionata a Gianni Minà?  Per un mix di aspetti e di caratteristiche.

Sarà stato il suo faccione rotondo e simpatico (vedete tutte le sue foto che ho scelto per voi nella galleria che potete scorrere qui sopra) incorniciato dai bei baffoni, oppure il luminoso sorriso di persona franca, la sua voce robusta e rotonda di cronista sportivo di molti momenti importanti (soprattutto del calcio, indimenticabile quello della vittoria del Napoli di Maradona nello scudetto del 1987), il suo entusiasmo nel seguire e descrivere vittorie e campioni italiani e non…

Sicuramente sì, sarà stato tutto questo, ma non basta.

Quello che ne ha fatto un esempio ai miei occhi e a quelli di altri ascoltatori attenti all’essenza e non all’apparenza, era e fu sempre la sua continua ricerca e il suo interesse per l’umanità, per i risvolti umani delle vicende, con la sua particolare sensibilità e fiuto che gli avevano permesso di intervistare e di diventare spesso amico di grandi personaggi del mondo dello sport, del cinema, della letteratura, creando rapporti umani intensi e duraturi.

Le sue interviste rimaste storiche hanno portato nelle case degli italiani miti e personaggi miliari nella storia del 900, dai Beatles allo scrittore Garcia Marquez, da Maradona a Robert De Niro, per non parlare di quelle realizzate addirittura a “leader massimi” come il Dalai Lama e (appunto) Fidel Castro.

Interessante fu la sua storica intervista del celeberrimo campione di pugilato Muhammad Ali, che vi consiglio di seguire qui.

Degna di nota fu anche una cena che Minà ebbe modo di vivere in una trattoria di Roma, in compagnia di alcuni personaggi famosi da lui intervistati, cioè addirittura Garcia Marquez, Muhammed Ali, Sergio Leone e Robert De Niro. Ricordando quella serata mitica, Gianni ne parlò nella sua ultima intervista da lui rilasciata nel 2022, definendola un momento di “felicita”… E come giornalista posso capirlo molto bene.

Non dimentichiamo, tuttavia, anche le sue interviste simpatiche e disimpegnate ad attori amati e comici quali Massimo Troisi e Roberto Benigni. E non tralasciamo la sua sagacia ed ironia anche nella “conduzione e nell’ideazione di programmi memorabili, da Blitz alla Domenica Sportiva, da Odeon a L’Altra Domenica”.

La sua grande umanità spaziava anche in un amore che condivido profondamente con lui: la passione per il Sud America, che conosceva molto bene e che aveva descritto in molti suoi reportage, passione che ho concretizzato nel 2019 con un intenso viaggio carico di suggestioni, in quel continente ancora carico d’anima.

Per avere un’idea della sua smisurata produzione e delle sue molteplici esperienze potete leggere anche questo articolo

Ormai da tempo in pensione, non aveva, tuttavia, smesso le incursioni di penna (e che penna acuta e carica di forza e di ironia!) per contrastare giornalisti di regime, come successe nel 2022 quando rispose al “cortigiano” mainstream Massimo Gramellini, editorialista ex La Stampa e ora al Corriere della Sera,  che aveva attaccato lo stato cubano. Alle parole di Gramellini che aveva accusato il “regime” cubano di aver trattenuto soldi dagli stipendi dei medici inviati dall’Isola del centro America in Calabria, ma aveva accusato anche la stessa Calabria per tale accordo, Minà si era giustamente lanciato in una risposta a spada tratta per difendere proprio Cuba, in realtà molto più avanti della tanto decantata “democrazia” italiota, per una serie di aspetti medici ma anche sociali.

Il suo vibrante articolo di replica, che potete leggere qui nella sua interezza, iniziava cosí: “Gramellini il 13 ottobre scorso sul Corriere riprendeva una lettera della europarlamentare Laura Ferrara del M5S che, insieme ad altri suoi colleghi, protestava contro l’accordo quadro firmato dalla Regione Calabria e Cuba per l’invio di medici cubani nel nostro Paese, definendo il loro rapporto di lavoro “sfruttamento e una chiara violazione dei diritti umani”. Il giornalista ha buttato alla rinfusa le cose che ci sarebbero da dire. Lo farò pure io, tanto per andare sul concreto.”

Tralascio il fatto che la sua morte di 84enne sia stata presentata dai giornali come effetto finale di una malattia cardiaca veloce: spero solo che abbia mantenuto ferma la sua coerenza di uomo controcorrente, e che anche da un punto di vista di scelte terapeutiche, non si sia piegato alle strumentali pressioni antivirus dei difficili mesi della “pandemenza”.

Vi posso solo dire, in conclusione, che Gianni Minà già mi mancava prima (da quando, cioè, era ormai in pensione e molto assente dal primo piano dei media), ma adesso ne sento ancora maggiormente tutta la dolorosa assenza. Tanto più ora, in un momento storico che avrebbe ancora più bisogno di persone oneste, di giornalisti anticonformisti, di individui di carattere che non si lasciano comprare e cercano la verità, parlando apertamente, de visu e non in modo virtuale, con gli esseri umani.

Grazie, Gianni, per il tuo esempio. Che la terra ti sia lieve e il cielo aperto e luminoso.

Anna

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2 comments

ATur 30/03/2023 at 11:37

Grazie Sergio!

Un caro saluto e a presto!

Anna

Sergio Salvelli 30/03/2023 at 09:26

Gianni Mina sorridente annunciatore di fratellanza umana e vicinanza ai ” bersagliat”i dal Potere..Temo che qualcosa di non slegato alla falsemia ne abbia accelerato la fine.Grazie

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