
Cina: Il Sistema di Credito Sociale che controlla il popolo
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n questi mesi non si fà altro che parlare di sistemi di vaccinazione universale, esordio del 5G e soprattutto, sistemi di tracciamento che ci seguiranno dovunque andremo, rendendoci perennemente rintracciabili.
E’ interessante notare come in Cina ormai da più di dieci anni si implementa un Sistema di Credito Sociale.
Per coloro che non sanno cosa sia, troverete alcune similarità con i sistemi di tracciamento che si stanno diffondendo in tutto il mondo, che sia forse un piano su scala mondiale per implementare questo stesso progetto in tutto il mondo?
Scopriamo insieme di cosa si tratta, ma prima di iniziare è necessario spiegare quale idea sociale e politica si cela dietro.
Storicamente parlando, partendo dalla “Legge di Mao”, il popolo cinese è da sempre stato guidato ed indirizzato dai dettami del Governo.
Alla base della Cina, c’è un’idea sociale che poi si è sviluppata soprattutto con l’inizio della “Grande Cina” (il progetto che ha dato vita alla Cina che conosciamo oggi), che pone al centro l’unità, la trasparenza e il lavoro maniacale e perfetto.
Se si prendono questi ideali, automaticamente la società che si crea è una società che tende a mantenere une elevata educazione civile.
Ovviamente, con quasi 1.4 miliardi di persone, avere un sistema perfetto e che rispetti il governo alla lettera non è facile, per cui nel corso degli anni si è pensato ad un papabile sistema che possa “certificare” un cittadino “normale” da uno “buon”, “diligente” o nelle peggiori delle ipotesi “cattivo”.
E’ importante dire che non esiste, ad oggi, un unico sistema di credito sociale, unico per tutta la Cina, ma la fase iniziale finirà in questo anno, per introdurre la seconda fase, della quale nessun ente o istituzione ha saputo qualcosa.
Inoltre, il popolo cinese non è nuovo ad un sistema di controllo sociale, in quanto ne esiste uno il “Sesame Credit“, un sistema finanziario che serve per avere concessione a credito finanziario che identifica ognuno con un punteggio in base a quanto spesso e precisamente paga le bollette, lavora, guadagna e via dicendo.
Tutto nasce nel 2007 quando, venne sperimentato a livello regionale. Dopo aver raccolto dati ed informazioni è stato passato a livello nazionale nel 2014, estendendo in quell’anno il sistema ad 8 aziende.
Esatto, perchè il sistema non si basa solo sui cittadini ma anche sulle aziende cinesi.
E’ previsto proprio in quest’anno (guarda caso) che il programma iniziale termini per iniziare la seconda fase di cui non è trapelato nulla.
Inoltre dallo scorso anno il sistema è entrato a pieno regime, su scala nazionale, senza più test o prove.
E’ interessante notare come ci siano tre livelli in questo sistema, uno che controlli e gestisca il comportamento sociale dei cittadini, creando delle vere e proprie “Liste”. Queste liste, identificano la popolazione in due categorie: “La lista Nera” e “La lista bianca”.
La prima descrive il cittadino,secondo diversi gradi di gravità, in base alle violazioni che ha commesso. Di conseguenza, secondo la gravità dei reati, ci sono vere e proprie violazioni tipo: non poter volare all’interno della nazione o anche all’estero, non poter frequentare determinati luoghi pubblici, . . .
Nella seconda, invece, si possono trovare i cittadini esemplari, quelli che eseguono buone azioni come beneficenza, sostegno ad anziani, supporto sociale . . .
Il tutto viene bilanciato da un sistema di punteggio che permette alla persona di poter bilanciare l’equilibrio.
Ovviamente, tra le varie possibili violazioni ci sono anche: “Non andare in specifiche zone”, “non viaggiare in determinati orari” . . . Vi ricorda qualcosa?
E’ la realtà alla quale stiamo andando incontro con l’introduzione di un sistema di tracciamento per “combattere” questa presunta pandemia.
Secondo molti sociologi questo è stato il tassello mancante che permette di combinare l’estremo e massivo sistema di tracciamento che la in ha da anni introdotto, con sistemi di riconoscimento facciale con videocamere nascoste tra le strade, osservazioni di dati in rete, gestione di dati personali e molto altro ancora.
Così facendo, il gioco è fatto: Il cittadino ha perso le sue ultime speranze di libertà, divenendo un perfetto robot esso stesso, agli ordini del Governo e diventanto un burattino, senza capacità cognitiva e di giudizio, fidandosi ciecamente di quello che gli viene sottoposto. Vi ricorda qualcosa anche questo?
“La mia speranza è che il governo cinese comprenda che è inutile reprimere la libertà di parola e che contrariamente a quanto credono che la forza di un regime risieda non nella sua soppressione di una pluralità di opinioni e idee, ma nella sua capacità e volontà di incoraggiare loro.”
-Ma Jian-
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3 comments
Siamo solo agli inizi..il peggio deve arrivare..ma come disse 99posse in ‘l’Anguilla ‘..non mi avrete mai come volete voi
Invito l’ascolto namaste
Quello che è stato fatto in due anni è solo una prova tecnica di valutazione…ampiamente passata a pieni voti..ora si passa al secondo test…
Sapevo che i cinesi fossero molto sviluppati dal punto di vista tecnologico . . . ma . . . così è spaventoso !